"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

porto

Mali, i misteri dei Dogon

Mali, donna Dogon

Mali, donna Dogon

di Giulio Badini – Nel cuore del Mali, a sud del grande delta interno formato dal fiume Niger, vive in un contesto ambientale assai affascinante una delle più interessanti tra le venti etnie che compongono questa nazione sahelo-sahariana.
Secondo gli etnologi i Dogon costituirebbero una delle popolazioni più interessanti dell’Africa occidentale.
Non a caso nel 1989 l’Unesco ha inserito il territorio Dogon nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Questa etnia, circa 250 mila individui, abita la vasta e arida regione di Bandiagara, un altopiano di roccia di arenaria che precipita improvvisamente sulla pianura sottostante con una scenografica  falesia verticale alta diverse centinaia di metri e lunga oltre 150 chilometri.
Ignoriamo l’origine di questo popolo e sappiamo soltanto che tra il XIII e XVI secolo colonizzarono questa regione inospitale, forse per sfuggire all’espansionismo islamico degli imperi medievali sorti a quell’epoca sulle sponde del Niger. Continua a leggere

Boa Vista, l’altra Africa

pesca a Boa

pesca a Boa Vista

Reportage – Luis arriva al molo del piccolo porto con un sorriso e un tonno di 37 chilogrammi fra le braccia. E’ l’anima più autentica di Boa Vista, piccola isola di pescatori a 455 km a ovest dalle coste del Senegal. Terza isola per grandezza dell’arcipelago della Repubblica di Capo Verde, Boa Vista è l’incontro di due giganti, il deserto e l’oceano, che ogni giorno si sfiorano dando vita a dune di sabbia bianchissima che si gettano nelle acque verde smeraldo dell’Atlantico. Qui c’è ancora poco di tutto, ma con una natura forte, coinvolgente, a tratti struggente. La pesca (blue marlin, tonni, wahoo, yellowfin e sailfish) e, in minor parte, il turismo costituiscono le risorse dell’economia locale.

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Zanzibar, l’isola che profuma di spezie

pescatori Zanzibar

pescatori Zanzibar,
foto Erika Cordella

Reportage – “Hakuna matata” (“senza problemi”) ripetono con un sorriso in lingua swahili gli abitanti di Zanzibar all’aeroporto, dove il nastro trasportatore dei bagagli non esiste e tutte le operazioni vengono ancora svolte lentamente a mano in un caldo soffocante. Un modo diverso di affrontare imprevisti e problemi, senza preoccupazioni e “pole pole” (“piano piano”), a cui noi europei non siamo più abituati. Ma fuori dall’aeroporto una natura forte, avvolgente, dominante e speziata, con palme che sfiorano il cielo terso, proietta all’istante in un angolo di mondo ospitale, lontano dalla frenesia e dal rumore, lambito da spiagge di sabbia bianca “effetto borotalco” e dalla bellezza inesplorata della barriera corallina.

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Da Paphos alla penisola di Akamas nel Sentiero E4

Cascate di Kaledonian, Bagni di Adone

Cascate di Kaledonian, Bagni di Adone

Reportage – Cinquecentoquaranta chilometri del “Sentiero Europeo a distanza E4” segnalati in svariati tracciati da 7,5 a 45 chilometri costeggiano le baie silenziose e gli anfratti solitari della penisola di Akamas fino a Paphos, distretto sulla costa occidentale dell’isola, sinonimo di Aphrodite, la dea mitologica dell’amore e della bellezza. Dal 2004 Cipro fa parte del “Sentiero Europeo a lunga distanza E4”, complesso sistema di tracciati ambientali che parte da Gibilterra, attraversa Spagna, Francia, Svizzera, Austria, Ungheria, Bulgaria, Grecia continentale e l’isola di Creta per giungere, infine, a Cipro. Nel suo percorso cipriota, il Sentiero Europeo E4 collega gli aeroporti internazionali di Paphos e Larnaka, attraversa la catena montuosa dei Troodos, la penisola di Akamas ed estese aree rurali, passando per regioni di grande rilevanza da un punto di vista ecologico, storico, culturale e scientifico. Nel promontorio all’estremo nord-ovest dell’isola, la penisola di Akamas, che prende il nome da un eroe ellenico, è uno degli ultimi tratti della costa cipriota ancora incontaminati, un’area di selvaggia bellezza, dove ripide scogliere, ricoperte di pini, si tuffano in limpide acque turchesi. Continua a leggere

In caicco sul Mar Rosso in Sudan

Suakin, Sudan, foto di Giulio Badini

Suakin, Sudan, foto di Giulio Badini

di Giulio Badini – Lungo i 300 km dell’inviolata e selvaggia costa del Sudan, dove i reef si estendono fino a qualche centinaia di metri dalla battigia per poi precipitare in profondità abissali, presso il faro di Sanganeb, si trova anche l’unico atollo del mar Rosso. La costa sudanese, frastagliata con golfi, promontori e isole, è caratterizzata da una serie di insenature, chiamate in arabo marsa, profondi e piatti fiordi che si insinuano in profondità nel deserto a formare lagune e porti naturali già utilizzati anche nell’antichità, sullo sfondo dei 2.300 m del monte Erba, il maggiore del paese. Con “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com) crociera naturalistica e ambientale del caicco Elegante di 10 giorni. Uniche partenze di gruppo con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma via Dubai il 3 novembre, 29 dicembre e 2 marzo 2014, accompagnatori di lingua italiana, quote da 1.790 euro in doppia. Possibile estensione di 3-6 giorni per la visita dei siti archeologici della Nubia sudanese e dei villaggi sul Nilo.

 

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