"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

fuoristrada

Viaggi Levi, un’estate alla scoperta dell’insolito

Gujarat, donna Rabari

Gujarat, donna Rabari

Soddisfazione dell’operatore milanese I Viaggi di Maurizio Levi, specializzato con il proprio catalogo Alla scoperta dell’insolito in viaggi culturali di scoperta a valenza ambientale e etnografica, per i risultati conseguiti durante la stagione estiva, con un incremento generalizzato delle vendite superiore alle aspettative.
In evidenza come destinazioni Iran, Bangladesh, Sudan ed Etiopia.

 

 

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Deserto del Karakum, la porta dell’Inferno

deserto del Karakum

deserto del Karakum

In fuoristrada nel deserto si guida verso la porta dell’inferno, il cratere di Darwaza, un buco di sessanta metri di diametro da cui si sprigionano fiamme rosse. Il cratere arde da oltre 40 anni, una visione – vagamente dantesca – impressionante e particolarmente suggestiva durante la notte: il chiarore delle fiamme si vede infatti a chilometri di distanza. Lo sguardo si perde nelle dune infuocate dal tramonto, prima di accamparsi per la notte a pochi metri dal cratere.

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Deserto bianco, 800 km fra le dune di Re Hinnis

Deserto Bianco egiziano

Deserto Bianco egiziano

Reportage – A 350 km a sud-ovest del Cairo, percorrendo la strada asfaltata che congiunge Baharia con Farafra e oltrepassata la discesa che marca a nord l’inizio di questa depressione, inizia il Deserto Bianco, costituito da calcari bianchi organogeni (in inglese “chalk”) depositatisi nel profondo del mare che ricopriva quest’area nel Cretaceo, un centinaio di milioni di anni fa. Per l’attraversamento del deserto occidentale egiziano sono necessari i permessi militari che devono essere richiesti almeno sei settimane prima della partenza. Nel deserto non si guida con la cartina, ma con l’istinto e l’esperienza, “leggendo la sabbia” per individuare i passaggi migliori, fra rocce, sassi e imprevisti.

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Tajikistan in fuoristrada

Tajikistan in fuoristrada

Tajikistan in fuoristrada

Reportage – A bordo di un fuoristrada si attraversa il Pamir, localmente “Bam-i-Dunya”, il “Tetto del Mondo”, tra vette alte 7000 metri, laghi, praterie e incontri con nomadi nelle loro yurte in una delle aree più inesplorate del mondo. Lungo la M41 Pamir Highway, l’itinerario si snoda da Khorog a Osh con una traversata di 728 chilometri (due giorni circa) su una strada dal pessimo asfalto, estremamente impegnativa per le sospensioni, priva di punti di rifornimento carburante e sistemazioni alberghiere. Ma guidare lungo vallate solitarie ad alta quota, con vette che superano i 7000 metri, ai confini del mondo, è un’esperienza che rimane dentro tutta la vita.

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