oceano
Havelock, paradiso nascosto delle Andamane
A Port Blair, capitale delle Andamane, si atterra nell’unico aeroporto dell’arcipelago. Da qui partono battelli e traghetti verso atolli e isole leggendarie come Havelock, dal nome del generale inglese Henry Havelock (1795-1857), a lungo nella Compagnia delle Indie. In due ore di navigazione in catamarano si raggiunge l’isola, una delle più grandi dell’arcipelago con i suoi 90 km quadrati, rinomata per l’ecosistema intatto. Qui il tempo scorre lento, scandito dall’arrivo dei colorati pescherecci in legno dei pescatori, straripanti di aragoste giganti, granchi enormi, squali.
Ritorno a Socotra
di Giulio Badini – Dal 14 dicembre riparte il collegamento aereo della compagnia di bandiera Yemen Airlines tra Roma e Sana’a. Da sempre i monsoni impediscono l’accesso per sei mesi all’anno a Socotra, isola montuosa sperduta nell’oceano Indiano (grande 16 volte l’Elba) che non ha mai avuto problemi di sicurezza (nello Yemen i viaggi per i turisti occidentali sono tuttora sconsigliati anche dalla Farnesina), uno dei luoghi più belli e incontaminati dal punto di vista ambientale e paesaggistico con grotte, fiumi, cascate e canyon all’interno e sulle coste falesie precipiti, faraglioni e grotte, enormi spiagge deserte dove nidificano le tartarughe.
Rub Al-Khali, le onde rosse dell’Oman
di Giulio Badini – Disabitato e in parte inesplorato, il Rub Al-Khali (chiamato anche dai beduini Quarto Vuoto), venne attraversato per la prima volta da un europeo nel 1931 e successivamente dallo scrittore inglese W. Thesinger nel 1945-50, descritto nel volume Arabian Sands. Qui le dune si presentano davvero grandiose, con piramidi di sabbia e cordoni di creste affilate alte fino a 330 m (quindi tra le maggiori della terra, alte più della torre Eiffel), intervallate da lunghi corridoi interdunali, spesso resti di antichi laghi, dal caratteristico colore bianco per la presenza di calcari e gessi dovuta all’evaporazione delle acque.
Whale watching in Sudafrica
di Giulio Cagnazzi – Immaginate di essere seduti su una scogliera osservando l’oceano. Il colore dell’acqua azzurro cristallino si riflette sui vostri occhi e vi da la sensazione che cielo e mare si congiungano all’unisono. Immaginatevi seduti ad osservare questo panorama e ad un certo punto una creatura di una decina di metri spunta fuori dall’acqua. Ad un primo sguardo rimarreste stupiti e forse anche un po’ spaventati, ma non appena riuscireste a capire cosa state osservando, un sorriso e una sensazione di stupore mista a felicitá, si spargerebbe per tutto il vostro corpo. Respirando profondamente per rallentare il battito cardiaco e strofinandovi gli occhi per schiarire la vista, riuscireste infine ad osservare un gruppo di balene spostarsi lungo la costa. Questa esperienza non é un sogno e nemmeno una fiaba per bambini, ma è pura realtà qui in Sudafrica.
Rub al Khali, Oman in fuoristrada
Reportage – Non ancora interamente esplorato e praticamente disabitato, il “Rub al Khali” o “quarto vuoto”, “il deserto dei deserti” esteso su un’area di 650.000 kmq, è accessibile da Salalah, nell’estremo sud, percorrendo dodici ore di strada, circa un migliaio di chilometri, dalla capitale Muscat. “Il deserto non si abita, si attraversa” dicono i pastori beduini, gli Arabi più autentici, sempre alla ricerca di nuovi pascoli e di acqua. Si attraversa il territorio omanita, tremilacinquecento chilometri da Nord a Sud attraverso il grande deserto dell’Arabia fino alle coste dell’oceano Indiano.