"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

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Feste e Festival folkloristici nel mondo

Bhutan, Paro festival

Bhutan, Paro festival

di Giulio Badini – Il 2014 si apre ad inizio gennaio con il Festival degli Aquiloni in Gujarat, una delle feste indiane più colorate, con un’enormità di aquiloni volteggianti nel cielo guidati da adulti e bambini;  sempre in Gujarat ad inizio marzo il festival di Kavant, raduno etnico della tribù Rathwa, preceduto tre giorni prima dalla festa induista di Holi, un carnevale dove tutti si lanciano sacchetti di polveri colorate. A fine gennaio, e poi ad inizio marzo, le popolazioni Ashanti del Ghana festeggiano l’Awukudae, omaggio del popolo ai loro capi e re, una festa di corte colorata e ritmata da grandi tamburi.

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Sudan, in fuoristrada verso le Piramidi di Meroe

Sudan, Piramidi di Meroe

Sudan, Piramidi di Meroe

Reportage – A circa 200 km a nord-est di Khartoum, si raggiunge in fuoristrada una piana desertica, addolcita da tenui sfumature pastello della sabbia, dalla quale si scorge una collina dal profilo seghettato, a tre chilometri dal Nilo. 
Si tratta della Necropoli Reale di Meroe, suggestivo luogo di sepoltura dei sovrani dell’antico Regno di Kush, costituito da oltre 40 piramidi.
Meroe fu la capitale meridionale del regno di Kush (800 a.C. – 350 a.C.).

 

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Mali, i misteri dei Dogon

Mali, donna Dogon

Mali, donna Dogon

di Giulio Badini – Nel cuore del Mali, a sud del grande delta interno formato dal fiume Niger, vive in un contesto ambientale assai affascinante una delle più interessanti tra le venti etnie che compongono questa nazione sahelo-sahariana.
Secondo gli etnologi i Dogon costituirebbero una delle popolazioni più interessanti dell’Africa occidentale.
Non a caso nel 1989 l’Unesco ha inserito il territorio Dogon nella lista del Patrimonio dell’Umanità. Questa etnia, circa 250 mila individui, abita la vasta e arida regione di Bandiagara, un altopiano di roccia di arenaria che precipita improvvisamente sulla pianura sottostante con una scenografica  falesia verticale alta diverse centinaia di metri e lunga oltre 150 chilometri.
Ignoriamo l’origine di questo popolo e sappiamo soltanto che tra il XIII e XVI secolo colonizzarono questa regione inospitale, forse per sfuggire all’espansionismo islamico degli imperi medievali sorti a quell’epoca sulle sponde del Niger. Continua a leggere

Deserto bianco, 800 km fra le dune di Re Hinnis

Deserto Bianco egiziano

Deserto Bianco egiziano

Reportage – A 350 km a sud-ovest del Cairo, percorrendo la strada asfaltata che congiunge Baharia con Farafra e oltrepassata la discesa che marca a nord l’inizio di questa depressione, inizia il Deserto Bianco, costituito da calcari bianchi organogeni (in inglese “chalk”) depositatisi nel profondo del mare che ricopriva quest’area nel Cretaceo, un centinaio di milioni di anni fa. Per l’attraversamento del deserto occidentale egiziano sono necessari i permessi militari che devono essere richiesti almeno sei settimane prima della partenza. Nel deserto non si guida con la cartina, ma con l’istinto e l’esperienza, “leggendo la sabbia” per individuare i passaggi migliori, fra rocce, sassi e imprevisti.

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Lungo il Corridoio di Wakhan, al confine col Pakistan

Tajikistan, foto Giulio Badini

Tajikistan, foto Giulio Badini

Il limite meridionale dell’altopiano del Pamir è delimitato dal corridoio di Wakhan (Wakhan Corridor), una stretta vallata di territorio afgano che divide la regione del Gorno-Badakhshan (Tajikistan) dalla provincia Nord-Occidentale del Pakistan. Percorrendo in fuoristrada il lato tajiko del corridoio di Wakhan, oltre alla parte afghana, si scorgono chiaramente gli alti picchi innevati già in territorio pakistano. Un stretta striscia di territorio afgano nella provincia del Badakhshan sull’antica Via della Seta percorso da mercanti, esploratori e viaggiatori di ogni tempo. Il vento gelido non permette alcun tipo di coltivazione. In alcuni punti largo meno di sedici chilometri, il Corridorio di Wakhan (in persiano واخان, creato alla fine del XIX secolo dall’impero britannico), nella regione montuosa del Pamir, si estende per circa 300 km al confine tra Tajikstan e Afghanistan, da cui è separato dall’Amu Darya. Per millenni è stato il punto d’incontro tra Asia centro-occidentale ed Asia centro-orientale. Spedizione in Italia in 4×4 con Viaggi Levi, www.viaggilevi.com

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