consigli di viaggio
Navigare alle isole Cook
Alle isole Cook si naviga a bordo di antiche imbarcazioni, le “vaka”, che seguono le stelle e il vento in un angolo di Pacifico ancora in parte inesplorato, alla scoperta della natura della Polinesia Neozelandese fra atolli remoti e sottili banchi corallini. Con Teuatakiri Pittman, mastro navigatore del Pacifico al rientro dalla sua esperienza che lo ha visto navigare per circa due anni per 20.000 miglia nelle acque del Pacifico, si salpa alla scoperta della magia delle Isole Cook.
In fuoristrada dall’Oman a Dubai
di Giulio Badini – In fuoristrada si attraversa il Rub al Khali, non ancora interamente esplorato e praticamente disabitato, “il deserto dei deserti” esteso su un’area di 650.000 kmq per arrivare a Dubai, epicentro economico e finanziario a livello mondiale, con uno sviluppo edilizio e demografico senza pari.
Spedizione nei deserti del Sudan del Nord
di Giulio Badini – Quando il Sahara era verde, era solcato da alcuni fiumi che arrivano addirittura a versare le loro acque nel Nilo come affluenti di sinistra.
Due in particolare, il wadi Hovar e, più a sud, il wadi El Malik (o Milk), anche se ormai fossili presentano ancora una chiara morfologia fluviale, attestata anche da qualche pianta e dai rari pozzi che attingono alla falda freatica, permettendo la sopravvivenza a sparuti nuclei di nomadi Hassanya e Manasir ed alle loro mandrie.
Goa Gajah, la Grotta dell’Elefante di Bali
A 10 minuti a sud est dalla città di Ubud, Goa Gajah è un importante sito archeologico indù, conosciuto anche come la “Grotta dell’elefante”, a causa della sua vicinanza al fiume Petanu.
Caverna misteriosa, circondata da antichi templi indù, Goa Gajah risale all’11° secolo, immortalata già nel 1365 nel poema Desawarnana.
Una bocca demoniaca raffigurante il dio indù Bhoma è l’accesso alla grotta, quasi a simboleggiare il passaggio in un mondo sotterraneo, stretto e buio, con una piccola nicchia, sulla sinistra, in cui è racchiusa una statua di Ganesh, la divinità Indù a forma di elefante.
Havelock, paradiso nascosto delle Andamane
A Port Blair, capitale delle Andamane, si atterra nell’unico aeroporto dell’arcipelago. Da qui partono battelli e traghetti verso atolli e isole leggendarie come Havelock, dal nome del generale inglese Henry Havelock (1795-1857), a lungo nella Compagnia delle Indie. In due ore di navigazione in catamarano si raggiunge l’isola, una delle più grandi dell’arcipelago con i suoi 90 km quadrati, rinomata per l’ecosistema intatto. Qui il tempo scorre lento, scandito dall’arrivo dei colorati pescherecci in legno dei pescatori, straripanti di aragoste giganti, granchi enormi, squali.