"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

sentieri

Nel Sentiero dei Canyon e delle cascate

passaggio in un canyon nelle Dolomiti

passaggio in un canyon, foto Paolo Tassi

Si cammina in un silenzio assordante nel Sentiero dei Canyon e delle cascate. Nell’incendio autunnale dei colori dei boschi, l’itinerario, all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, conduce alla confluenza delle valli di Fanes, Travenanzes e Ra Vales, a nord di Cortina e si snoda lungo otto chilometri ad anello dal bivio di Pian de Loa, più un chilometro e mezzo di avvicinamento dall’entrata del Parco del Ponte Felizon (dislivello di 600-700 mt). Unica ferrata sotto le cascate di Fanes, con scorci mozzafiato (mt 1300, da percorrere in mezza giornata). Info Guide Alpine: +39 0436 868505, www.cortina.dolomiti.org

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Da Saluzzo al Monviso, trekking alle sorgenti del Po

Ostana sullo sfondo del Monviso

Ostana sullo sfondo del Monviso, foto Gianfranco Battisti

Reportage – Solitario e maestoso, il Monviso è indissolubilmente legato alla storia dell’alpinismo italiano. Fu infatti Quintino Sella il primo a raggiungerne la vetta a 3.841 metri nel 1863 (due anni dopo il successo di William Mathews) e, sulla scia dell’entusiasmo, a fondare il Club Alpino Italiano. Situato sopra il Lago Grande di Viso, lo storico Rifugio Quintino Sella venne inaugurato il 23 luglio 1905 e, successivamente, nel 1956, venne consacrata, sul piazzale innanzi il rifugio, la cappellina che oggi custodisce la memoria dei caduti sul Monviso. Avvolte nella nebbia sin dalla tarda mattinata, dai ghiacciai sopraelevati del Monviso, ormai in evidente fase di ritiro, e dai numerosi laghi interconnessi posti più in basso alle sue pendici (Fiorenza, Grande, Superiore, Lausetto e Chiaretto), a Pian del Re (raggiungibile in auto) sgorgano le fresche sorgenti del fiume Po, il corso d’acqua più lungo d’Italia.

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Il silenzio assordante degli eremi rupestri

Eremi d'Abruzzo

Eremi d’Abruzzo

di Gianfranco Battisti – Sono oltre cento gli eremi rupestri presenti nei sentieri impervi d’Abruzzo, nascosti fra le montagne e perduti nel silenzio di paesaggi incontaminati. Fin dal Medioevo gole e caverne sono state trasformate in eremi, santuari e cappelle solitarie dal fascino mistico e difficili da raggiungere per la loro posizione geografica.  Edificati fra le rocce, modellate nei secoli dal vento, sono un connubio esemplare fra natura, sacralità e arte. Nel comune di Roccamorice (650 m) spicca l’eremo di San Bartolomeo in Legis, edificato da Celestino V nel 1250 sulle rovine di una precedente costruzione.

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