"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Sudan, in fuoristrada verso le Piramidi di Meroe

Facebooktwittergoogle_pluslinkedinmail
Sudan, Piramidi di Meroe

Sudan, Piramidi di Meroe

Reportage – A circa 200 km a nord-est di Khartoum, si raggiunge in fuoristrada una piana desertica, addolcita da tenui sfumature pastello della sabbia, dalla quale si scorge una collina dal profilo seghettato, a tre chilometri dal Nilo. 
Si tratta della Necropoli Reale di Meroe, suggestivo luogo di sepoltura dei sovrani dell’antico Regno di Kush, costituito da oltre 40 piramidi.
Meroe fu la capitale meridionale del regno di Kush (800 a.C. – 350 a.C.).

 

Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2011, il sito dell’antica città fu esplorato per la prima volta dal prussiano Richard Lepsius nel 1844. A sud del deserto nubiano, si inizia l’attraversamento del deserto del Bayuda, all’interno della grande ansa del Nilo. Nessuna possibilità di reperire carburante.

in fuoristrada nel Deserto Bayuda

in fuoristrada nel Deserto Bayuda

Territorio prevalentemente sassoso, è caratterizzato da antichi coni vulcanici neri e vaste estensioni di sassi quarziferi bianchi da cui deriva il nome Bayuda (“bianco” in dialetto locale). Fondamentale mantenere alta la pressione delle gomme ed evitare il passaggio accanto agli alberi di acacia per le spine che bucano con estrema facilità il pneumatico. Si guida cercando di seguirei i letti dei wadi che, sebbene presentino fastidiosi cespuglietti che fanno rimbalzare la vettura, consentono di evitare le terribili pietraie ai lati. Merita una sosta Karima, con il sito del jebel Barkal (jebel in arabo significa “montagna”), il sito della necropoli reale di El Kurru e Nuri.

Jebel Barkal

Jebel Barkal

Dalla cima del jebel Barkal, la Montagna Sacra (tempo per la salita a piedi: 15 minuti) si osservano le rovine della zona sacra di Napata, affascinanti come venticinque secoli fa. Alla base risalta il grande tempio di Amon, poi il deserto si fonde con i campi coltivati, qui fertilissimi. A Karima l’unico hotel di livello occidentale, la Nubian Rest-House. Chiamato anche “deserto libico”, il deserto occidentale, ai confini con il Chad e la Libia, è una delle più vaste e disabitate regioni desertiche della terra al di fuori dei poli.

Nessun rifornimento carburante possibile. Un mondo a parte, costellato da numerosi “campi di dune”. Si tratta di aree vaste decine di chilometri di dune piccole, alte non più di 10-15 metri, intersecate tra di loro e caratterizzate da una bassissima consistenza. Si procede abbassando al massimo la pressione delle gomme, con un susseguirsi di insabbiamenti fino a quando non si individua il lato delle dune più consistente per quella zona. L’arenaria nubiana, una roccia che risale al periodo Cretaceo quando l’intera regione era coperta dal mare, caratterizza la maggior parte del basamento roccioso. L’abbassamento del livello degli oceani creò la formazione di un grande altopiano all’interno del quale si formarono alcune depressioni dove attualmente sono localizzate le sperdute e misteriose oasi del deserto occidentale: Selima, Laqiyat Umran, Nukheila e El Atrun. Nell’immensa pianura del deserto libico, quasi all’improvviso sorge il massiccio del jebel Uweinat, che si estende per circa 1750 kmq con un perimetro di oltre 150 km. Attraversabile solo lungo alcune grandi vallate erose, dal fondo piatto, denominate “karkur”, questo massiccio è un vulcano dalle origini poco conosciute, attivo in tempi non troppo lontani. Migliaia di incisioni rupestri e pitture ritrovate nei ripari lungo le pareti dei wadi testimoniano le storie dei suoi antichi abitanti fino dai tempi preistorici.

Consigli di viaggio Sudan
SPEDIZIONI NEL DESERTO SUDANESE: da molti anni il tour operator “I Viaggi di Maurizio Levi”, tramite la propria agenzia di Khartoum “The Italian Tourism Co. Ltd”, organizza spedizioni in fuoristrada nel deserto Sudanese con tre itinerari da ottobre ad aprile: “Magica terra millenaria” (15 giorni), “Il Regno dei Faraoni Neri” (9 giorni) e “I tre deserti e il Jebel Uweinat”, guidati da esperte guide locali.

itinerario Nel regno dei faraoni

itinerario “Nel regno dei faraoni”

Il Regno dei Faraoni Neri” prevede due partenze mensili di gruppo con voli di linea Lufthansa da Milano e Roma da ottobre ad aprile 2014, alloggio con pensione completa in rest house e campo tendato, guida italiana, quote da 2.700 euro in doppia; possibilità di estensione di 3 giorni per la visita della terza cateratta del Nilo con il tempio egizio di Amenofis III e i villaggi nubiani. Info www.viaggilevi.com, www.italtoursudan.com

 

 

Meroe Camp, con vista sulle Piramidi di Meroe

Meroe Camp, con vista sulle Piramidi di Meroe

DORMIRE CON VISTA SULLE PIRAMIDI DI MEROE: a 3 km dalle piramidi di Meroe, su una piccola collina in pieno deserto circondato da montagne di roccia nera ricoperte da lingue di sabbia gialla, il Meroe Camp è l’unica struttura locale, fondata dall’imprenditrice italiana Elena Valdata, pioniera del turismo in Sudan. Composto da 22 grandi tende fisse (4mt x 4mt) con due confortevoli letti con coperte e lenzuola, veranda con tavolino e sedie, luce elettrica. Wc, docce e lavandino in strutture separate una per ogni tenda, struttura ristorante coperta con una nuova terrazza con vista sulle piramidi, cucina europea. A KARIMA: a sud della Quarta Cateratta, la Nubian Rest-House, localizzata proprio alla base del Jebel Barkal, la “Montagna Pura”, è costituita da 22 camere con bagno privato, sala ristorante, terrazzo e reception, costruiti in tipico stile nubiano ed arredate in stile etnico. Info: www.italtoursudan.com

tramonto alle Piramidi di Meroe

tramonto alle Piramidi di Meroe

A dicembre il Concerto alle Piramidi di Meroe: “Echi dal deserto”, concerto di musica sinfonica in programma il 6 e 8 dicembre 2013. Ad eseguirlo sarà il Florentia Quartet – due violini (Pino Tedeschi e Simone Butini), una viola (Valentina Berzi) e un violoncello (Nicolò Degli Innocenti) – un apprezzato ensemble di strumentisti gravitanti attorno al Conservatorio e ad altri enti musicali fiorentini, attivo dal 2006, specializzato in un vasto repertorio che spazia dalla musica classica fino a quella moderna, con esperienze concertistiche o di solisti in tutto il mondo e collaboratori con alcune delle più importanti orchestre sinfoniche italiane, che per la straordinaria e irripetibile occasione accompagneranno nelle sue evoluzioni corporee una affermata ballerina solista. In programma infatti composizioni di autori classici come J.S. Bach (Aria dalla suite n. 4 e Adagio dal concerto 1043), P.I. Tchaikovsky (Serenata per archi), G.F. Handel (Largo), e P. Mascagni (Intermezzo da Cavalleria rusticana), ma anche di meno noti e contemporanei quali il gallese K. Jenkins (Allegro dal concerto Palladio), l’americano S. Barber (Adagio per archi), il russo Borodin (Andante dal quartetto n. 2)  e il franco-armeno C. Aznavour (She). Ad organizzarlo, tramite il proprio land operator locale The Italian Tourism Co, “ I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com), con un intento benefico: parte dei proventi verranno destinati alla creazione di un polo scolastico per tre piccoli villaggi presso Meroe, tramite la onlus Friends of Sudan. Unica possibilità in Italia per assistere a questo evento eccezionale di estrema suggestione, per la straordinaria ambientazione tra le rosse dune di sabbia, le svettanti piramidi meroitiche e un’incredibile volta stellata, è di partecipare ad uno degli itinerari in fuoristrada tra i tesori archeologici nascosti nel deserto nubiano predisposti da Viaggi Levi in quel periodo. Si può scegliere tra Il regno dei Faraoni Neri, tour di 9 giorni con pernottamenti in rest house e campo tendato fisso in partenza il 6 dicembre (quote da 2.850 euro in doppia)

il fascino di dormire nelle tende nel deserto

il fascino di dormire nelle tende nel deserto

e Magica terra millenaria, tour di 16 giorni tutto in tenda con partenza il 24 novembre (quote da 3.120 euro).

 

 

 

 

Full e molah, la cucina del deserto

Yahya, Chef del Meroe Camp

Yahya, Chef del Meroe Camp

Full medamasd, carne di agnello e una sincera passione per la cucina sono i segreti di Yahya Abdel Karim, chef del Meroe Camp a Bagarwyia, circa 230 km a nord di Khartoum, che domina la straordinaria necropoli reale con le 44 piramidi di Meroe, luogo di sepoltura di oltre 40 fra re e regine nel periodo meroitico (720-300 a.C., cimitero meridionale, e 300 a.C.-300 d.C. (cimitero settentrionale). Ricca e gustosa, la cucina sudanese risente delle influenze arabe, egiziane e inglesi. Gli ingredienti principali sono il pesce e la carne, tranne quella di maiale, che è proibita per motivi religiosi. “Le ricette sono tramandate di generazione in generazione – racconta Yahya – che ogni giorno interpreta con passione i piatti più noti della cucina sudanese. Nella Nubia si mangia molto grano; a sud di Khartoum si consuma invece il sorgo, cereale coltivato in Etiopia per la prima volta 6000 anni fa (in sostituzione di riso o pasta, bastano 35-40 minuti di cottura in acqua). A base di sorgo anche la birra analcolica locale “Marisa”, originaria del Sudan, prodotta con pasta di pane e bevuta quando ancora sta fermentando. Diffusissimi in tutto il Paese il full, a base di fave fresche o secche utilizzate anche per il fuul mediammas, zuppa di fave e yogurt e il molah, pezzi mescolati di carne e verdura. In Sudan non si usano coltelli o forchette e non si parla durante il pasto, seduti per terra mangiando dallo stesso piatto servendosi con un caratteristico pane piatto (Kisra o Khubz) per raccogliere i sughi. Il pasto assume così un ruolo determinante nella società sudanese, un momento importante in cui condividere le emozioni della giornata.
DA SAPERE PRIMA DI PARTIRE
QUANDO ANDARE: da ottobre ad aprile.

Trasporti locali in Sudan

Trasporti locali in Sudan

NOLEGGIO FUORISTRADA: non noleggiati senza autista. In Sudan non esistono società internazionali di noleggio auto ma nelle reception degli hotel consigliano società locali.
VISTO D’INGRESSO: da richiedere prima della partenza all’Ambasciata del Sudan a Roma (Via Panama 48, tel. 06 33222138, www.sudanembassy.it. Orari: ore 8.30-14, chiuso venerdì, sabato e domenica).
REGISTRAZIONE PASSAPORTO IN SUDAN: appena entrati, si hanno tre giorni di tempo per la registrazione del passaporto presso l’Alien Office (costo SDG 95; necessari una fototessera, un modulo e il passaporto, da portare alla stazione di polizia). Se si atterra in aereo, la procedura viene svolta generalmente a Khartoum dall’hotel dove si pernotta la prima notte.
PATENTE INTERNAZIONALE: non necessaria, anche se consigliata. Rilasciata in Italia dall’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile, con validità tre anni. Cintura di sicurezza obbligatoria.
IN SUDAN NON SI ACCETTANO CARTE DI CREDITO a causa dell’embargo attuato in seguito alle sanguinose azioni militari di pulizia etnica attuate dal regime militare sudanese nella regione del Darfur. Valuta locale: Sterlina Sudanese (SDG).
VACCINAZIONI: non obbligatorie.

guidare in Sudan

guidare in Sudan

PERMESSI PER GUIDARE IN SUDAN: sulle strade asfaltate fuori Khartoum si deve pagare il pedaggio in valuta locale (non possibile in dollari) nelle arterie che conducono da una regione all’altra; in tutto il Sudan non sono accettate le carte di credito, quindi si suggerisce di procurarsi piccoli tagli. Viaggiare in Sudan non è semplice e richiede esperienza. Pochi i “punti d’ingresso” per raggiungere il paese con il proprio mezzo (per entrare è necessario il “temporary import permit”, validità sei mesi). Da nord, dall’Egitto, l’unica possibilità è utilizzare il traghetto sul lago Nasser (tutti i passaggi via terra sono chiusi al transito di stranieri). In realtà non si tratta di un vero e proprio traghetto, ma di una piattaforma trainata da un rimorchiatore dove viaggiano merci ed eventuali automezzi. Il traghetto vero e proprio, quello dove viaggiano i locali, opera una volta alla settimana e impiega circa 22 ore da Assuan in Egitto a Wadi Halfa, nel nord del Sudan. La piattaforma con gli automezzi invece impiega circa 36 ore e parte un giorno prima del traghetto per arrivare a Wadi Halfa contemporaneamente ai passeggeri. Da Sud l’unica frontiera aperta è con l’Etiopia a Gallabat. Le altre frontiere con l’Eritrea, il Sud Sudan, la Repubblica Centrafricana e il Chad risultano chiuse. Ultima possibilità è spedire la vettura con una nave cargo a Port Sudan, soluzione sconsigliata per l’estrema lentezza (anche superiore ad una settimana) per sdoganare la vettura e l’importo esoso richiesto dalle autorità a titolo di deposito per concedere il documento di importazione temporanea. Nelle altre frontiere, invece, risulta semplice l’importazione temporanea, nonostante non sia riconosciuto il “Carnet De Passage En Douane” (con una spesa limitata si ottiene il documento che autorizza l’ingresso).
DA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE:Sudan, Nubia e regioni del Nord”, prima guida italiana sul Sudan scritta da Maurizio Levi (pag. 316, Edizioni Polaris) e “Italiani in Sudan” con un’intervista a Elena Valdata, pioniera del turismo in Sudan e fondatrice del land operator locale The Italian Tourism Co (scritto da Lorenzoni-Sabatinelli, Desiderio & Aspel Editore).

 

dune

dune

Punti GPS per i siti archeologici (di Maurizio Levi)
(rilevati con un Garmin 45 tarato secondo il sistema WGS 84)
Alcuni siti archeologici del Sudan sono difficili da raggiungere, sia per la mancanza di cartelli sia perché i locali parlano solo arabo.

Sito di Naga    N 16° 16, 476  E 33° 16,446
Sito di Musawwarat  N 16° 25,570  E 33° 19,278
Sito di Meroe    N 16° 56,895  E 33° 40, 902
Sito di Sesibi    N 20° 06,614  E 30° 32,519
Sito del Jebel Barkal   N 18° 32,140 E 31° 49,787
Sito di El Kurru   N 18° 24,668 E 31° 46,514
Sito di Old Gondola   N 18° 13,466 E 30°, 44714
Monastero di Ghazali   N 18° 26,532 E 31° 55,915

passaggio sulla ferrovia

passaggio sulla ferrovia

APPROFONDIMENTI – La ferrovia nel deserto
Viaggiando lungo la sabbiosa pista che attraversa il deserto nubiano si seguono due incredibili rotaie che provengono dal nulla e proseguono dritte verso l’orizzonte. Non si può fare a meno di pensare all’enorme lavoro che fu necessario per la costruzione di questa ferrovia, che fu uno dei risultati più eclatanti dell’ingegneria Vittoriana. Il progetto fu sviluppato nel 1897 per scopi militari durante la conquista del Sudan da parte degli anglo-egiziani. La sfida fu imponente: i binari dovevano essere deposti per coprire un percorso di circa 360 km di deserto inesplorato e senza acqua, addentrandosi in un territorio nemico. Il team di ricognizione procedeva a cammello per trovare i passaggi migliori, precedendo i lavoratori che furono divisi in quattro squadre: la prima livellava il terreno, la seconda depositava le traversine, la terza posizionava i binari e la squadra finale fissava i binari e verificava gli allineamenti. La costruzione della linea procedeva all’incredibile media di 2-3 chilometri al giorno sotto l’implacabile sole del deserto. I rifornimenti erano portati giornalmente da 2 treni, il primo trasportava binari e traversine, il secondo i rifornimenti per gli operai con i simboli della civilizzazione, in accordo con quella che fu la filosofia di Churchill “lettere, giornali, salsicce, marmellata, whisky, bibite e sigarette, permettono ai Britannici di conquistare il mondo senza disagi”. Circa ogni 30 chilometri veniva costruita una stazione. Alle stazioni n. 4 e n. 6 scavando pozzi profondi fu trovata acqua. Visitare la stazione n. 6 è comunque emozionante: in mezzo al deserto alcuni edifici, un telegrafo d’altri tempi, ferri battuti e ottoni che ricordano una stazione inglese. La ferrovia raggiunse il Nilo ad Abu Hamed nel mese di Ottobre del 1897 dopo solo 5 mesi da quando era sta deposta la prima traversina (tratto da viaggilevi.com)

Print Friendly, PDF & Email
Archivi