"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

deserto

Giordania, civiltà nel deserto arabico

Giordania, Petra Monasterodi Giulio Badini – Basterebbe la sola presenza di Petra, la più affascinante per la sua unicità tra le necropoli antiche del Mediterraneo e ancora oggi una delle sette meraviglie del mondo, per giustificare ampiamente una visita in Giordania, paese che ad un viaggiatore colto e curioso ha da offrire anche altre chicche. 

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Iran, le grandi civiltà della Persia

Iran, PersepoliE’ bastato un cambio di primo ministro, dall’estremista Ahmadinejad al più moderato Rouhani, aprire le porte delle centrali nucleari agli ispettori internazionali, smettere di gridare ogni giorno contro Usa e Israele e un discorso distensivo alle Nazioni Unite per far cambiare – dopo decenni di anatemi e sanzioni – l’immagine internazionale dell’Iran nel volgere di pochi giorni.

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Estate alla scoperta dell’insolito

pulcinelle di mare75 destinazioni da scoprire con 119 diversi itinerari inusuali ma di rilevante importanza culturale nel nuovo catalogo per l’estate 2015 de “I Viaggi di Maurizio Levi”, alla scoperta delle ultime aree sconosciute del pianeta dall’Africa subsahariana e australe alla penisola arabica, dall’Asia continentale e himalayana al sud-est asiatico, dall’Artide all’Antartide, fino al nord e al sud America alla scoperta delle ultime aree sconosciute del pianeta, per piccoli gruppi guidati da accompagnatori italiani di elevata professionalità e partenze pressoché garantite alle date indicate.

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Eilat: in Israele, fra mare, deserto e migrazioni di uccelli

Eilat, Israeledi Ivana Cenci – Una città dalle palme lussureggianti che si affaccia sulle acque cristalline del Mar Rosso con l’acquario multicolore sulla barriera corallina. Alle spalle il deserto del Negev, sorprendente per gli amanti della natura con le sue straordinarie montagne dalle formazioni incredibili e le mille sfumature dai caldi colori.

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Eritrea, l’incanto delle isole Dahlak

Dahlak seadi Giulio Badini – Non sono in molti a concepire l’Eritrea come meta turistica, e tra questi non rientrano i tour operator italiani. Colpa di una scarsa conoscenza del paese e delle sue molteplici valenze, anche turistiche, ingiustificata nei confronti di una nazione che per oltre mezzo secolo è stata la prima e la più importante colonia italiana e che ancora oggi mantiene le maggiori testimonianze della nostra presenza, ma soprattutto della trentennale eroica e sanguinosa guerra di liberazione dall’Etiopia che l’ha resa inaccessibile per lungo tempo, con uno strascico di tensioni di confine ancora perdurante e che solo la presenza di truppe Onu evita di trasformare in un nuovo conflitto. Un vero peccato perché l’Eritrea, grande un terzo dell’Italia e stato autonomo soltanto dal 1993, ha parecchio da offrire. 

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