"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Sciare sull’Etna con vista mare

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Etna dall'alto, stazione Nicolosi, Etnasci.it

Etna dall’alto, stazione Nicolosi, Etnasci.it

Dalla Stazione Sciistica Etna Sud di Nicolosi (1.910-2.700 m) si vede Catania, l’entroterra che spazia da Regalbuto a Lentini e oltre, passando per Augusta.
Taormina, la Calabria, tutto il litorale lavico è il panorama che si ammira invece dalla Stazione di Etna Nord, a Linguaglossa, sul versante nord dell’Etna tra i 1.800-2.317 metri di quota. Sul vulcano si scia fra ghiaccio, fuoco e mare, su una distesa di neve dove magari prima c’era una lingua di fuoco.
Informazioni: EtnaSci.it, il portale dello sci sul vulcano più alto d’Europa

sciare in costume, Etnasci.it

sciare in costume, Etnasci.it

Freeride, sci alpinismo e nordico sull’Etna
Con i suoi 3.340 metri di altitudine e i numerosi canaloni che si dipanano dalle sommità, l’Etna offre molti itinerari di sci alpinismo e fuoripista (freeride) lontano dalle piste battute. L’importante è affidarsi a persone esperte perché “A’ Muntagna” (come la chiamano i siciliani) è una montagna vera e pertanto non va sottovalutata. Per lo sci nordico si può sciare sui percorsi naturali designati dall’Ente Parco e dalla forestale a Piano Vetore (vicino a Nicolosi), a Piano Provenzana e nell’anello nel territorio di Maletto. Escursioni guidate sono organizzate per scoprire le discese fuoripista più suggestive. Ai piedi dell’Etna, nel parco Monteserra, è aperto tutto l’anno lo Skistadium, una pista artificiale.

panoramica Il Picciolo Etna Golf Resort

panoramica Il Picciolo Etna Golf Resort

Dormire sul versante nordorientale dell’Etna: a sudovest di Taormina, tra il Parco dell’Etna, il Parco dei Nebrodi ed il Parco Fluviale dell’Alcantara si soggiorna al “Il Picciolo Etna Golf Resort&SPA”. La forza della pietra lavica e il candore della pietra bianca di Siracusa raccontano una storia lunga cinquecento anni nell’antica residenza di campagna trasformata in hotel di lusso e prestigioso campo da golf a 18 buche. Un autentico paradiso in terra di Sicilia, sorvegliato dalla mole vulcanica dell’Etna e protetto dalla macchia mediterranea, tra cui si innalzano nodosi olivi, piantagioni di noccioli e filari di vigne, destinati alla produzione di eccellenze del territorio e vini di prestigio. Il complesso include, oltre al Resort, un ristorante e un centro benessere, piscina interna ed esterna, Centro Fitness, un Golf Club e una Dependance Club House con camere e ristorante, oltre al meraviglioso circuito 18 buche. Fino al 28 febbraio si soggiorna nell’atmosfera intima della Dependance Club House, un’antica residenza posta all’interno del “Il Picciolo Golf Club” che ricorda le dimore rurali della campagna siciliana nella quale è immersa. Un ambiente caldo arricchito da mobili antichi e oggetti ricercati con cura che si sposano con i vecchi materiali impiegati per la costruzione dell’edificio come mattoni, tetti in coppo, travi di legno e cotto nel rispetto delle antiche tradizioni rurali. Prezzo a persona a notte in camera doppia con prima colazione: a partire da € 40,00.

IL PICCIOLO ETNA GOLF RESORT&SPA
SS 120, km 200 Castiglione di Sicilia (CT)
Tel. 0942 986384
www.ilpiccioloetnagolfresort.com,
info@ilpiccioloetnagolfresort.com

 

 

mercato del pesce di Catania, da www.anticamarina.itInfo turismo provincia di Catania: http://turismo.provincia.ct.it  
Come arrivare a Catania: voli low cost per l’aeroporto Fontanarossa, con Easyjet da Milano Malpensa, euro 70 circa a/r, durata del volo 1h50’, www.edreams.it
Dove mangiare ottimo pesce fresco a Catania: “Osteria Antica Marina” (www.anticamarina.it) , nella caratteristica Zona Pescheria, a pochi passi dalla Piazza dell’Elefante “u liotru”. Il nome “Antica Marina” prende spunto dai cosiddetti “Archi della Marina”, il celebre viadotto in muratura di fine ottocento, che collega la stazione centrale con il centro della città. “Chiù annintra jemu, Cchiu pisci pigghiamu” (Più si va al largo, più pesci si pescano). Merita una sosta questo ristorante che propone Masculini cunzati (sardine condite), pasta cche saddi (pasta con le sarde), spaghetti cco niuru de sicci (spaghetti col nero delle seppie), saddi a baccaficu (sarde a baccafico), u mauru (alga mauro).

 

Catania, Palazzo Biscari, portali Barocchi, da turismo.provincia.ct.it

Catania, Palazzo Biscari, portali Barocchi, da turismo.provincia.ct.it

Il Barocco a Catania
Barocco, barrueco: per la scaramazza, perla irregolare, questo significa e niente si attaglia di meglio a Catania che uno stile di forme ricche di contrasti ed esuberanti. Un’esagerazione, oltre il limite. Ogni città ha la sua storia inscritta, depositata nel lessico della propria architettura. Le città del Val di Noto, comprese nelle provincie di Catania, Siracusa e Ragusa, sono rinate alla modernità attraverso il barocco nella sua specificità siciliana. “Un’impareggiabile bellezza – descritta dal poeta Vincenzo Consolo – quella inaudita musica di ricci, di volute, di adagi e forti, di vuoti e pieni, degna di Mozart … E però il Barocco non è stato solamente il frutto di una coincidenza storica. Quello stile fantasioso e affollato, tortuoso e abbondante è, nella Sicilia dei continui terremoti della natura, degli infiniti rivolgimenti storici, del rischio quotidiano della perdita d’identità, come un’esigenza dell’anima contro lo smarrimento della solitudine, dell’indistinto, del deserto, contro la vertigine del nulla. Ecco” ai siciliani è toccato muoversi “su quei palcoscenici folgorati dal sole, infantasmati dai pleniluni, tra quelle quinte di pietra intagliata, tra fantastiche mensole che sorreggono palchi, loggiati, tribune, tra allegorie, simboli ed emblemi, tra mascheroni e grottesche, tra rigonfi di grate e inferriate, tra cupole, campanili e pinnacoli, tra vie e viuzze, tra scalinate, sagrati e terrazze, contro fondali, prospettive impensate, in questa scenografia onirica o surreale …” .

Catania, portali di Palazzo Biscari, da turismo.provincia.ct.it

Catania, portali di Palazzo Biscari, da turismo.provincia.ct.it

Nicolosi, Pedara, Trecastagni, Acireale, Misterbianco, Palagonia, Scordia, Militello, Mineo, Caltagirone, Grammichele, Vizzini, Licodia Eubea un grave giorno furono devastati dal terremoto del 1693, e ricostruiti, in misura maggiore o minore, secondo lo stile barocco del rinato Val di Noto. Catania ha un impianto settecentesco. Vi si accedeva dal mare per porta Uzeda, edificata nel 1696 in onore del Viceré che volle la ricostruzione. Unisce il seminario dei Chierici con la cattedrale, il cui prospetto fu realizzato tra il 1730 e il 1758 da G. B. Vaccarini, a cui appartiene anche l’antistante fontana dell’Elefante (1735-1736) che richiama la fontana di piazza della Minerva a Roma. L’elefante in pietra lavica sorveglia la piazza su cui si erge il palazzo senatorio, sede del Comune, costruito tra il 1695 e il 1780 da tre architetti, compreso il Vaccarini autore delle paraste senza bugnature e delle finestre romane sui tre piani del prospetto. Dell’architetto romano Stefano Ittar sono il disegno della chiesa di S. Placido, alle spalle della cattedrale, e la facciata concava della Collegiata, su via Etnea”.

 

Acireale, fiaccolata in maschera, sfilata di carnevale e carri infiorati
L’appuntamento è nel paese di Linguaglossa, sul versante Nord dell’Etna, con la classica fiaccolata in maschera a cura della scuola sci di Linguaglossa. Nel paese di Castiglione di Sicilia, ai piedi del vulcano, si svolge lo storico carnevale, con sfilata di carri allegorici e gruppi in maschera per le principali vie del paese. E, a mezzora di strada, il Carnevale di Acireale, il più bel carnevale di Sicilia e uno dei più antichi d’Italia dove concorrono grotteschi carri in cartapesta (gli unici al mondo a utilizzare impianti di luci e movimenti meccanici e idraulici) e carri infiorati con soggetti creati interamente con fiori (veri) disposti uno a fianco all’altro.

pasta alla Norma, agrigentoflash.it

pasta alla Norma, agrigentoflash.it

La cucina siciliana
Un viaggio in Sicilia è indissolubilmente legato all’arte culinaria sviluppata nell’isola, retaggio delle vicende storiche, culturali e religiose dell’isola. Dalla pasta alla Norma, un capolavoro di colori, fra i piatti più scenografici d’Italia, ai cannoli siciliani, agli arancini e alla cassata, la cucina siciliana rispecchia la cultura gastronomica regionale, complessa ed articolata. Le sue radici risalgono all’Antica Grecia in Sicilia, con uno stile ben preciso di abitudini culinarie arricchitosi, col passare dei secoli, di nuovi sapori speziati, impreziositi da origano, menta, rosmarino. Sul terreno fertile crescono arance e limoni in grande quantità, al punto tale che la Sicilia è spesso soprannominata la terra dei limoni o la terra delle arance. Mandorle, ficodindia, pistacchio e olive sono gli altri suoi simboli culinari nei quali eccelle.

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