"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Armenia, in mostra 3.000 anni di storia

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Armenia, Khor VirapEra il 24 aprile del 1915, quando ebbe inizio il primo genocidio della storia del Novecento, quello degli Armeni. Un milione e mezzo di persone sterminate per omogeneizzare etnicamente il territorio del nascente stato turco.

 

La mostra l'”Armenia, il popolo dell’Arca” allestita nel Salone Centrale del Complesso del Vittoriano di Roma (fino al 3 maggio, ingresso gratuito) è un viaggio intimo nella storia e nella cultura di un popolo, un lungo percorso tra reperti archeologici, codici miniati, opere d’arte e illustrazioni, per svelare la civiltà armena dalle sue origini alla modernità. Tra i pezzi più preziosi, una croce in pietra del VI-VII secolo, la croce con reliquie di San Giorgio del 1746 e il Vangelo della Regina Mlke, risalente all’anno 862 e custodito a Venezia, nella Biblioteca dei Padri Mechitaristi di San Lazzaro.
Realizzata dall’Unione Armeni d’Italia, l’esposizione, curata da Vartan Karapetian, si articola in sette sezioni: dalla conversione degli armeni al cristianesimo ai rapporti tra l’Italia e l’Armenia.
La storia del popolo armeno affonda le origini nella tradizione biblica del Diluvio Universale. E’ proprio alle pendici del monte biblico dell’Ararat, sulla cui cima si era arenata l’Arca di Noé, che nel VII secolo a.C. si formò il popolo armeno. Ancora oggi il monte Ararat è un richiamo simbolico fondamentale per l’Armenia.

 

interno Museo del Genocidio, YerevanDa visitare a Yerevan: Museo e Monumento del Genocidio degli Armeni (“Mets Yeghern”, “Il Grande Male”), dedicato al milione e mezzo di cittadini armeni vittime della campagna genocida ottomana dal 1915 al 1923, con un approfondimento sulle conseguenze politiche e sullo stato attuale dei rapporti tra Armenia e Turchia.

 

 

viaggio in Armenia, I Viaggi di Maurizio LeviViaggio in Armenia: con I Viaggi di Maurizio Levi, itinerario di 9 giorni, partenze 16 maggio, 13 giugno, 1 e 22 agosto, 12 settembre, www.viaggilevi.com

 

 

 

 

 

 

 

Nelle grotte dell’Armenia
Nei pressi del villaggio di Yenokavan si visitano le grotte di Lastiver, profonde da 10 a 30 m e larghe 15 m. Visitate come luogo di pellegrinaggio, dai tempi pre-cristiani le grotte sono un luogo sacro, come testimoniano le pitture rupestri, che raffigurano l’uomo e gli animali accanto a piccole croci. Durante il Medio Evo, nel periodo delle invasioni dei Tartari-mongoli, le grotte di Lastiver furono utilizzate come nascondiglio per gli abitanti del villaggio. Possibilità di discesa alle cascate.

 

grotte ArmeniaKhnzoresk (1.580 m), città di grotte scavate dove il tempo sembra essersi fermato e proseguimento verso il villaggio di Tatev che vanta non solo lo stupefacente complesso monastico ma la funivia più lunga del mondo, nota anche col nome di Wings of Tatev (Ali di Tatev), lunga 5,7 km che collega il villaggio di Halidzor al monastero di Tatev nell’Armenia meridionale.
La stazione di partenza di Halidzor, a 1.546 m s.l.m., è separata da quella di arrivo nei pressi del monastero di Tatev (1537 m s.l.m.) dal canyon del fiume Vorotan, largo 2,7 km e profondo circa 500 m.

 

 

Sanahin, viaggio in ArmeniaArmenia il paese delle pietre urlanti, come l’ha definita il poeta russo Osip Mandel’stam. Lungo la Via della Seta, alla scoperta del Caucaso nel “Nairi”, il paese dei fiumi così chiamato dai Greci già 3000 anni fa, attraverso un altopiano maestoso dominato dal biblico Monte Ararat (5.165 m) dove si è arenata l’Arca di Noè, punteggiato da monasteri millenari, verdi vallate, canyon, grotte, gole scavate da fiumi silenziosi e foreste disseminate da “khachkar” (croci di pietra intagliate), testimonianza di una profonda fede religiosa. Distrutto dalle truppe di Tamerlano, l’Armenia è stato il primo paese ad adottare ufficialmente il Cristianesimo nel 301 a.C.

Ma soprattutto un viaggio nell’anima di un popolo, ospitale e fiero della sua terra e delle sue tradizioni, che fin dall’antichità ha tramandato il proprio patrimonio culturale attraverso preziosi manoscritti, conservati nell’Istituto per i manoscritti antichi Matenadaran di Yerevan, unico al mondo. Un museo all’aria aperta, con oltre 4000 monumenti e luoghi di culto sparsi su tutto il territorio, uno scrigno di tesori esaltato dai colori sorprendenti della natura che soprattutto in autunno dipinge il paesaggio di tonalità molto suggestive.

 
Garni, viaggio in ArmeniaDalla capitale Yerevan, uno dei più antichi insediamenti al mondo risalente al 782 a.C., con oltre 40 musei e gallerie d’arte, al Monastero Sevanank (IX secolo), dove lo sguardo si perde sulle vette mozzafiato che si specchiano nel lago fino alla fortezza di Garni (nella foto), l’unico monumento permanente di architettura ellenistica nel Caucaso, simbolo del potere di Mitra, dio del sole, alla Cattedrale di Echmiadzin, quarta città dell’Armenia, capitale dal 184 al 340, luogo sacro per gli armeni e sede del catholicos, il capo della Chiesa apostolica armena, patrimonio dell’Umanità Unesco dal 2000.

 

Lago Sevan, viaggio in ArmeniaCon una sosta al Lago Sevan (nella foto), il “mare d’Armenia” a 1.900 m, uno dei più grandi e bei laghi di montagna del mondo.
Una natura forte e avvolgente, addolcita dal sole che in Armenia splende quasi otto mesi l’anno, il luogo ideale dove praticare trekking, ciclismo, rafting, sci e alpinismo lungo pendii di origine vulcanica ricoperti da sconfinate piantagioni di albicocche, coltivate da oltre 3000 anni. Un frutto nazionale dolce e saporito ma con un nocciolo duro all’interno, forte e indivisibile, metafora del suo popolo, che neanche la diaspora ha saputo scalfire.

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