"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

In traghetto sul Fiume Senegal, da Saint Louis a Podor

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canoa in Senegal

canoa in Senegal

Da Saint Louis, il primo insediamento francese in Africa, si naviga lungo il fiume Senegal che segna il confine naturale tra Senegal e Mauritania a bordo del “Bou El Mogdad”, nome di un indigeno africano morto nel 1880, che in epoca coloniale serviva per il trasporto misto. Navigando si vede uno spaccato di vita quotidiana africana, animato dalle etnie Toucouleur, Peul, Soninkè, Wolof e Mauri con i vestiti colorati delle donne, gli odori penetranti dei mercati, i pescatori intenti a buttare le reti, le piroghe che vanno e vengono, le donne che lavano le stoviglie, i bimbi vocianti a fare il bagno in attesa che i vestiti si asciughino, le mandrie all’abbeverata sulle due rive.

piroghe nel fiume Senegal

piroghe nel fiume Senegal

Per parecchi secoli, in mancanza di strade, il fiume ha rappresentato un’importante via di comunicazione commerciale tra l’interno centrafricano e la costa, l’unica di facile percorrenza, generando un notevole traffico di persone e cose. Nel suo tratto mediano e finale il fiume Senegal segna il confine tra la Mauritania a nord e il Senegal a sud; in realtà, più che la frontiera tra due nazioni, separa due mondi assai differenti: l’arido e spopolato deserto sahariano mauritano, e il sahel senegalese con le sue savane alberate e cespugliose, l’Africa araba del Magreb da quella nera, le tende dei pastori nomadi mauri a nord, l’allegra esuberanza canora e di colori degli agricoltori senegalesi a sud. Sfocia nell’Atlantico, all’altezza della città di Saint Louis, ma il deflusso delle acque viene ostacolato dalla presenza di una lunga lingua di sabbia, la Langue de Barbarie, tanto che le acque sfociano assai più a sud.

Lago Rosa

Lago Rosa, ourafricablog.com

Il Lago Rosa del Senegal
“Non esiste al mondo niente di simile: le dune di sabbia che lo circondano, i giochi di luce, le trasformazioni millenarie ne fanno veramente un lago colorato di rosa”. Grande circa 10 km, il Lago Retba, conosciuto come Lago Rosa, si trova a 30 km a nord-est di Dakar. L’alta concentrazione salina delle sue acque consente la vita della Dunaliella salina, un’alga che durante la stagione secca conferisce al lago un suggestivo colore rosa. Il sale, raccolto in blocchi e lasciati “asciugare” fino a raggiungere il colore bianco, rappresenta un’importante fonte di ricchezza per l’economia locale.
In libreria: “La Rosa del Senegal” (Ed. Idealibri, 1997), libro fotografico di Franco Merici.

 

itinerario crociera sul Fiume SenegalViaggio dall’Italia: con “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34934528, www.viaggilevi.com) crociera di 9 giorni sul fiume Senegal. Partenze individuali settimanali da novembre ad aprile 2014 con voli di linea da Milano e Roma, pensione completa a bordo, quote da 1.770 euro in doppia. Possibilità di sosta a Dakar per la visita della colorata capitale, dell’isola di Gorèe (sito Unesco) dalla bella architettura coloniale settecentesca ma famosa soprattutto per il fatto di essere stata per secoli uno dei maggiori epicentri africani per il traffico degli schiavi, e l’incantevole lago retrodunale Retba, o lago Rosa per la presenza di microrganismi e una concentrazione di sale nove volte superiore a quella del mare, con uomini e donne intenti nell’estrazione del prezioso minerale.

nave sul Fiume SenegalBou El Mogdad, la nave d’altri tempi
Costruita in Olanda nel 1954, per oltre 20 anni trasportò merci e passeggeri sul Fiume Senegal.
Lunga 52 m e larga 10, dispone di 28 cabine esterne dotate di finestrini e servizi privati o in comune, distribuite su quattro ponti con due ristoranti, due bar, piscina, solarium, terrazza coperta, boutique e sala massaggi, con una gustosa cucina franco-senegalese.
Le 20 persone di equipaggio parlano francese e inglese. Comfort ma niente lusso, con uno charme d’altri tempi.

 

 

 

 

pittoresco mercato a Dakar

pittoresco mercato a Dakar

Consigli di viaggio
Quando andare: da novembre a marzo.
Venti Harmattan: secchi e polverosi, soffiano dal deserto in questo periodo.
Immersioni subacquee: da febbraio ad aprile, nei fondali spettacolari attorno all’île de N’Gor e all’île de Gorée.
Spiagge più belle del Senegal: nella regione di Casamance, presso Cap Skiring. Vicino a Dakar: Plage Bel-Air e le spiagge di N’Gor, Malika-sur-Mer e Yoff.
Trekking: nel Parc National de Basse Casamance.
Birdwatching: il Senegal ospita 550 specie animali. Avvistamento di uccelli nel Parc National aux Oiseaux du Djoudj, a nord di Saint-Louis.
Documenti: passaporto valido minimo 6 mesi senza timbro di Israele, nessun visto.
Storia: le prime notizie risalgono al VIII secolo, quando il Senegal faceva parte dell’Impero del Ghana. Il commercio costiero si sviluppò con l’arrivo dei mercanti portoghesi nel XVI secolo, che svilupparono traffici fiorenti prima dell’arrivo, un secolo dopo, di inglesi, francesi e olandesi.
Da leggere prima di partire: “Tutto accadde nel 1992. Noi, giovani domestiche di Dakar decidemmo di incontrarci periodicamente…” Comincia così “La voce dei bambini d’Africa” (Terre di Mezzo, 2006), ideato e scritto, nel 1998, da bambini e giovani lavoratori dell’Africa che, per la prima volta, raccontano in presa diretta le loro esperienze, i desideri, i pensieri.

St. Louis, antica capitale del Senegal

St. Louis, wikipedia.org

Cosa vedere a Saint Louis (Ndar): l’antica capitale del Senegal e dell’Africa Occidentale Francese fondata nel 1659 su un’isola alla foce del fiume, divenuta ricca con il commercio di gomma arabica e schiavi, è protetta dall’Unesco per la sua singolare architettura coloniale di palazzine dai colori vivaci con cancellate di ferro battuto, balconi in legno e verande; da non perdere il settecentesco palazzo del governatore, la cattedrale cattolica, l’hotel de Poste e il ponte apribile Faidherbe lungo 511 m (destinato al Danubio e finito curiosamente qui), nonchè le coloratissime e slanciate piroghe dei pescatori oceanici che a sera sbarcano con il loro prezioso carico.

birdwatching in Senegal

birdwatching in Senegal

Perché andare in Senegal: La Langue de Barbarie ospita un parco nazionale dove vivono 160 specie di uccelli migranti acquatici (fenicotteri, pellicani, cormorani, aironi, egrette e anatre) e tartarughe nidificanti. Nulla in confronto al vicino santuario nazionale degli uccelli di Djoudi, sul fiume Senegal (terza riserva ornitologica per importanza al mondo e riserva Unesco), che nel suo habitat acquatico e terreste alloggia tre milioni di volatili appartenenti a 370 specie diverse, soprattutto pellicani, cormorani e fenicotteri. In navigazione si raggiunge Rosso, città maura che alimenta l’acquedotto con le acque del fiume, poi Richard-Toll, famosa per la lavorazione della canna da zucchero e la presenza di un castello in stile francese, Dagana abitata dall’etnia Wolof, coltivatori di palme e banane, e infine Podor, nella terra dei Toucouleur, antico insediamento coloniale arricchitosi con il commercio di gomma arabica, legname, avorio e schiavi, oggi sito Unesco per la sua architettura.
Il fiume Senegal: dà il nome all’omonima nazione, costituisce uno dei maggiori corpi idrici dell’Africa nord-occidentale. Lungo 1.700 km (quasi tre volte il nostro Po), nasce sulle pendici montuose del Fouta-Djalon, al confine tra Mali e Guinea, e nella prima parte scorre vivace e carico d’acqua generando anche cascate; poi, quasi privo di affluenti e con pendenza assai lieve, si impigrisce nella piatta pianura alluvionale e forma alcune isole fluviali lunghe e strette circondate da canali, laghi e pantani, tanto che le acque salate dell’oceano vi penetrano per 500 km, mischiandosi con quelle dolci. La ricchezza idrica lo rende comunque navigabile per tutto l’anno fino a Podor, 280 km dalla costa, ma le piccole lance riescono a risalirlo per quasi un migliaio di chilometri.
La Parigi-Dakar: ideata da Thierry Sabine durante il raid Abidjn – Nizza quando si perse con la moto nel deserto Libico, la Parigi-Dakar è “una sfida per quanti partecipano e un sogno per quanti stanno a guardare”, “un percorso che partendo da Parigi arrivi a Dakar dopo aver attraversato diversi paesi Africani con i suoi immensi deserti”. La prima edizione si svolse nel 1978, www.dakar.com
Cucina del Senegal: i pasti rappresentano un momento di condivisione, seduti su un tappeto mangiando dallo stesso vassoio, con le mani, senza posate. La cucina senegalese è a base di cereali e ricca di pesce, importante risorsa economica. Il Thiebou dien è il piatto nazionale: riso bianco cotto nel sugo dove è stato cucinato il pesce con spezie piccanti e verdure. Nella società senegalese è limitato il consumo di vino ma è provare il “Vino di palma”, bevanda alcolica che si ottiene dalla linfa della palma, consumato soprattutto nella regione Casamance.

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