"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Sette giorni in Iran

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resti di Persepoli

resti di Persepoli

di Giulio Badini – Si visita l’Iran, anche se le donne dovranno farlo con il capo coperto, per capire dall’interno la realtà di una nazione tanto problematica e diversa da noi, e scoprire il fascino della sua storia e della sua cultura plurimillenaria, in particolare quando il persiano Re dei Re dominava su un impero esteso dall’Indo al Mediterraneo. Dalla caduta dello scià Reza Palhavi (1979) e della contemporanea presa del potere da parte del severo ayatollah Khomeini, questo paese mediorientale grande cinque volte l’Italia non ha fatto altro che creare problemi all’Occidente e a tutte le altre nazioni della regione: prima la sanguinosa guerra Iraq-Iran, durata 18 anni e capace di produrre 1 milione di morti e 2 di profughi, poi un fanatico regime teocratico che applica all’interno la più rigida legge islamica, calpestando sistematicamente tutti i diritti umani, mentre all’esterno sobilla e fornisce appoggio al terrorismo sciita di tutta l’area, fino ad arrivare alla sospetta costruzione di ordigni nucleari ed ai proclami di cancellare Israele dalla faccia della terra.

Bam, Antica Cittadella. Credits Benutzer, wikipedia.org

Bam, Antica Cittadella. Credits Benutzer, wikipedia.org

Deserto di Bam: come riportato dal “Corriere della Sera”, l’Italia ha firmato un’intesa con l’Iran per fare ripartire i lavori nella Cittadella di Bam, nell’Iran meridionale, nella regione di Kerman, protetta dall’Unesco e distrutta nel 2003 da un terremoto, set del film “Il deserto dei tartari”. Fu edificata circa 2000 anni fa dalla dinastia parta (248 a.C. – 224 d.C.), successivamente abbandonata quasi completamente in seguito all’invasione afghana del 1722, che sconfisse un debole governo iraniano ponendo fine ai Safavidi.

 

 

 

viaggio nell'Antica PersiaViaggio dall’Italia: con “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34 93 45 28, www.viaggilevi.com) itinerario soft di 9 giorni che tocca tutte le principali località di interesse storico e archeologico del paese. Partenze individuali settimanali e mensili di gruppo da novembre ad aprile 2014 con voli di linea Turkish Airlines da Milano e Roma, pernottamenti nei migliori hotel in pensione completa, guida italiana, quote da 1.880 euro in doppia. La partenza del 27 aprile sarà guidata dall’egittologo Sylvio Fresco, giornalista e scrittore, fotografo e documentarista, accompagnatore turistico specializzato in archeologia e etnografia.

 

copertina libro L'attrice di TeheranIncontro con l’autrice: le Edizioni E/O e l’Ambasciata di Francia, in occasione del Festival de la Fiction Française, promuovono 2 incontri con Nahal Tajadod, autrice del romanzo “L’attrice di Teheran”, ispirato alla vita dell’attrice iraniana Golshifteh Farahani a Roma (Martedì 11 Febbraio (ore 19:00, Centre Saint Louis de France Largo Toniolo 20) e Venezia (Mercoledì 12 febbraio, ore 16:00, Università Ca’ Foscari, Auditorium Santa Margherita). Di grande impatto le pagine in cui Sheyda adolescente, scampata a un’aggressione con l’acido, si rade a zero i capelli e scappa via in bicicletta travestita da ragazzo, a rischio di pene severissime. O quando più tardi dovrà scegliere tra l’abito da sera o lo chador da indossare alla prima di un suo film a New York, una scelta istintiva che determinerà di fatto l’esilio, il dolore, il non-ritorno, ma anche l’affermazione della propria identità e la rivendicazione del proprio talento, in un certo senso la ricerca di un nuovo destino. Info www.edizionieo.it  

 

Antica PersiaCosa vedere in Iran
A Teheran: nella capitale meritano assolutamente di essere visitati la cittadella, con parecchie moschee e un enorme bazar, vera città nella città, il Museo archeologico, ricco di reperti risalenti fino a 7 mila anni or sono, e il Museo dei Vetri e delle Ceramiche.
A Shiraz: culla della cultura persiana, sede universitaria e capitale nel XVIII secolo, è una graziosa cittadina con ampi viali, bei palazzi e giardini; è stata uno dei centri più importanti del mondo medievale islamico. Persepoli costituisce il sito archeologico più famoso, vale da solo il viaggio. Oggi si possono ammirare i resti di nove imponenti edifici, traboccanti di colonne, stucchi e bassorilievi, tra i quali i palazzi di Dario e di Serse, la sala delle udienze reali e delle manifestazioni, la tesoreria di stato, preceduti da una porta monumentale vigilata da leoni alati. Non lontano si trova la necropoli rupestre achemenide, con le tombe a tempio di Dario, Serse e Artaserse. Pasargade conserva invece i resti della prima capitale achemenide e la tomba di Ciro il Grande.
Yazd, epicentro del culto di Zoroastro, è una delle città più vecchie della Persia; oasi lungo uno dei tanti percorsi carovanieri della Via della Seta, offre vetusti edifici in mattoni d’argilla sovrastati dalle torri del vento, ingegnosi camini di ventilazione.
Isfahan: tranquilla cittadina e cuore pulsante della Persia sciita, è considerata una delle più affascinanti del Medio Oriente, capolavoro dell’Iran e gioiello del Rinascimento persiano per le moschee e i minareti ricoperti da piastrelle blu e celesti, per gli eleganti palazzi e i romantici ponti; tutto gravita sulla piazza centrale, definita una delle più eleganti e grandi del mondo; tra gli innumerevoli monumenti da non perdere gli affreschi medievali della cattedrale armena. Kashan è un’antica e ricca città artigiana , specializzata in tappeti e ceramiche, che offre pregevoli palazzi con graziosi giardini.

Isfhan

Isfhan

Geografia e clima non hanno certo favorito questa terra, compresa tra Mar Caspio a nord e Golfo Persico a sud: un enorme altipiano al centro alto 1-1.500 m, arido, desertico e stepposo, circondato a nord e ad ovest da impervie montagne con cime a 4 e 5 mila metri che impediscono la penetrazione a nuvole e piogge, generando un clima continentale con forti escursioni. Eppure questo territorio all’apparenza ingeneroso ha attirato da sempre l’uomo, divenendo culla feconda di civiltà a partire almeno dal V millennio a.C. Qui si sono succeduti regni, imperi e civiltà che hanno inciso la storia, come Assiri, Medi, Persiani, Parti, Sassanidi, Arabi, Turchi, Mongoli, Safavidi, Cagiari e tanti, tanti altri. Basta da sola la visita ai monumentali resti di Persepoli, una delle capitali dei Persiani fondata da Dario nel 518 a.C. e distrutta da Alessandro Magno nel 330 a.C. quando era l’epicentro di un impero esteso dall’Indo alla Tracia e al Mediterraneo, con le imponenti scalinate, gli enormi palazzi, le svettanti colonne, i leoni alati e gli espressivi bassorilievi, per rendersi conto di trovarsi in un luogo che ha fatto la storia dell’Eurasia.

“Il deserto dei tartari” è un film del 1976, l’ultimo diretto da Valerio Zurlini, tratto dal romanzo omonimo di Dino Buzzati e ambientato nell’antica fortezza di Arg-e Bam, nell’Iran sud-orientale, che sarebbe diventata la vera protagonista del film. “L’inaccessibilità della fortezza, il suo isolamento fisico ed esistenziale rimangono centrali per tutto lo svolgimento del film, così come l’idea della frontiera morta, del deserto, della presenza di un nemico assente e dell’inutilità del tempo. La vastità degli ambienti e la coreografia delle immagini, che si alternano tra gli esterni assolati o crepuscolari e gli interni tenebrosi e ciechi della Fortezza Bastiano (così viene indicata nel film quella che nel romanzo è la Fortezza Bastiani), esprimono l’immobilità corale esattamente come nel romanzo in cui le povere vicende umane, annullate dalla contemplazione della vastità, hanno luogo”.

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