"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Lituania, nella selvaggia Penisola Curlandese

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Kopos, Lithuania Travel

dune di sabbia a Kopos, Lithuania Travel

Un paesaggio unico, con le grandi dune di sabbia di Nagliai e Parnidis scolpite dal vento.
La Penisola Curlandese, una lingua di sabbia lunga 98 km e larga da 0.4 a 4 km, è Parco Nazionale e riserva protetta, formatasi dall’azione congiunta di natura e uomo che nei secoli l’hanno protetta dalla forza del vento e delle onde del Mar Baltico.

Secondo gli storici la penisola si formò circa 5.000 anni fa e intorno all’anno 1000 era già un importante centro di culto pagano. Nel XVIII secolo le dune seppellirono molti insediamenti e villaggi di pescatori: il governo prussiano avviò una massiccia riforestazione dell’area nei prim i decenni dell’Ottocento e oggi grandi foreste di pini coprono la quasi totalità della penisola.

Nerija, Costa Lituania

Nerija, Costa Lituania

La bellezza della penisola ha attratto numerosi pittori, scrittori e poeti nel corso dei secoli, come Thomas Mann e Jean-Paul Sartre. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica il turismo ha iniziato a fiorire richiamando numerosi visitatori che ogni anno che possono godere del silenzio e della bellezza della natura, soggiornando nei villaggi di Smiltyne Juodkrante, Pervalka, Preila e Nida.
Merita una sosta anche il sito archeologico di Kernavė, a circa 35 km a nord-ovest di Vilnius, è uno straordinario esempio dell’evoluzione degli insediamenti umani nella regione del Baltico dal Paleolitico al Medioevo e un’importante testimonianza del contatto tra le tradizioni funerarie pagane e cristiane.
Situata nella valle del fiume Neris, ha conservato tracce di forti e sistemi di difesa, antichi cimiteri e altri monumenti storici e archeologici.
Kernavė fu un centro di grande importanza nel corso del XIII secolo, diventando sede dell’Ordine Teutonico. Nel XIV secolo fu rasa al suolo dai crociati che incendiarono le costruzioni in legno, al tempo unico materiale utilizzato per l a costruzione degli edifici. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di cinque collinette verdi una vicino all’altra, che si formarono durante le ere glaciali e sulle quali furono costruiti forti protettivi nel Medioevo. In estate, questo sito attrae numerosi visitatori per la festa di mezza estate e durante i Giorni dell’Archeologia Vivente, che celebrano l’artigianato e le antiche arti, la musica e le tradizioni del passato.
Centro politico del Gran Ducato di Lituania dal 13° al 18° secolo, Vilnius ha svolto un ruolo di primaria importanza nello sviluppo culturale e architettonico dell’Europa Orientale. Il centro storico della città, ben preservato, presenta stili architettonici differenti, che si sposano in maniera armonica: la città vecchia conserva il layout medievale, caratterizzato da isolati irregolari e strade strette che si aprono su grandi piazze realizzate in periodi successivi e sulle quali si affacciano edifici gotici, rinascimentali, barocchi e neoclassici. La struttura della città riflette sia l’evoluzione degli stili architettonici nei secoli, che la capacità di rinascere e rinn ovarsi in seguito alle distruzioni provocate da guerre, occupazioni e incendi nel corso della sua travagliata storia. La Torre di Gediminas, simbolo della città medievale, il complesso risalente al 16° secolo dell’Università con il suoi 13 cortili, il Municipio neoclassico con la sua piazza, le oltre 50 chiese come quella tardo-gotica di Sant’Anna e quella barocca di San Casimiro, dedicata al patrono della città, sono alcuni dei migliori esempi della fusione tra stili e della conservazione del patrimonio storico e culturale della Capitale della Lituania.
 
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