"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Il Mondo che non c’era, l’arte precolombiana a Rovereto

Facebooktwittergoogle_pluslinkedinmail

Il mondo che non c'era, RoveretoFino al 6 gennaio 2017 la mostra “Il Mondo che non c’era” racconta a Rovereto, attraverso duecento opere d’arte, costumi e cosmogonie delle culture Meso e Sudamericane prima di Colombo.
Uno spettacolare viaggio nelle tante e diverse civiltà precolombiane che avevano prosperato per migliaia di anni in quella terra. Tra la fine del XV e gli albori del XVI secolo l’Europa viene scossa da una scoperta epocale: le “Indie”, “Il mondo che non c’era”. Un evento che scardina la visione culturale del tradizionale asse Roma – Grecia – Oriente; l’incontro di un nuovo continente; l’evento forse più importante nella storia dell’umanità secondo l’antropologo Claude Lévi-Strauss.

 

 

Un corpus di capolavori – esposti al pubblico in gran parte per la prima volta grazie a questo progetto – espressione delle grandi civiltà della cosiddetta Mesoamerica (gran parte del Messico, Guatemala, Belize, una parte dell’Honduras e del Salvador) e il territorio di Panama. La mostra racconta le Ande (Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia, fino a Cile e Argentina), dagli Olmechi ai Maya, dagli Aztechi ai Tairona; dalla cultura Chavin, a Tiahuanaco e Moche, fino agli Inca.

Fu il grande esploratore Amerigo Vespucci a comprendere per primo che le terre incontrate da Cristoforo Colombo nel 1492 non erano isole indiane al largo del Cipango (Giappone) e neppure le ricercate porte dell’Eden, ma un “Mundus Novus”, un nuovo continente che pochi anni dopo alcuni geografi che lavoravano a Saint-Denis des Voges vollero chiamare, in suo onore, “America”. Mentre tra i primi a considerare vere opere d’arte quegli oggetti che giungevano dalle terre lontane fu Albrecht Dürer che, di fronte ai regali di Montezuma a Cortes, giunti a Bruxelles nel 1520, scrisse: “Queste cose son più belle che delle meraviglie […] Nella mia vita non ho mai visto cose che mi riempissero di gioia come questi oggetti”.
Promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue di Venezia con il sostegno della Provincia Autonoma di Trento, del Comune di Rovereto, dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e di Mezcala Expertises, main sponsor Ligabue Group, la mostra presenta un nucleo scelto di opere delle antiche culture Americane della vasta Collezione Ligabue.

 

 
Il mondo che non c'era, RoveretoIl viaggio, affascinante, nel cuore delle civiltà Mesoamericane prenderà dunque il via dalle testimonianze delle cultura Tlalica e Olmeca (dal 1200 al 400 circa a.C.), con esempi di quelle figurine antropomorfe di ceramica cavaprovenienti da necropoli – per lo più rappresentazioni femminili, con un evidente deformazione cranica, elaborate acconciature e il corpo appena abbozzato – che tanto affascinarono anche i pittori Diego Rivera, la moglie Frida Kahlo e diversi artisti surrealisti. La cultura Olmeca si diffuse attraverso tutta la Mesoamerica fino alla Costa Rica, compresa la regione di Guerrero (Xochipala) famosa per le statuine di donne nude, giocatori della palla, coppie o danzatori dai corpi modellati e realistici e, in genere, per la produzione lapidea (tra il 500 a.C e il 500 d.C.), che si svilupperà anche nella cosiddetta scultura Mezcala. Una manifestazione artistica tanto enigmatica nella sua semplicità quanto misteriosa nelle origini, al punto che ne restarono profondamente suggestionati anche André Breton, Paul Eluard e lo scultore Henry Moore, artisti che diventarono anche collezionisti di quelle figure di pietra.

 

Fino al 6 gennaio 2017
Da Martedì a Domenica: 9.00 – 12.00 e 15.00 – 18.00
Chiuso: tutti i lunedi, 1 novembre, 25 dicembre e 1 gennaio
Biglietti: Intero: 5 euro; Ridotto: 3 euro; da 6 a 18 anni, oltre 60 anni, disabili, gruppi
Info Fondazione Museo Civico di Rovereto
tel 0464 452800, www.fondazionemcr.it
http://www.ilmondochenoncera.it

 

 

Palenque, Viaggi Levi

Palenque, Viaggi Levi

Viaggio “sulle orme di una civiltà millenaria”: con “I Viaggi di Maurizio Levi”, alla scoperta di eccezionali resti archeologici nascosti nella giungla, 14 gg, partenze in piccoli gruppi da novembre ad aprile 2017, http://www.viaggilevi.com/itinerario/messico-guatemala-2  Dal singolare complesso di Tikal si attraversa il confine con la regione messicana del Chiapas, giungendo al sito di Bonampak, per ammirare i suoi affreschi, e al vicino luogo di ritrovamento di Yaxchilan. Si prosegue con Palenque, sito circondato da foresta e cascate, poi in Yucatan con l’importante area archeologica di Uxmal. Dopo l’imperdibile Chichen Itza, annoverata tra le nuove sette meraviglie del mondo, alle rovine dell’insediamento di Ek Balam. Una vera immersione nelle incredibili opere d’arte Maya, svelate dai questi magnifici siti, molti dei quali dall’Unesco

Print Friendly, PDF & Email
Archivi