"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Trekking su 5 miliardi di tonnellate di ghiaccio

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trekking sul ghiacciaio , credit Andrea Badrutt

trekking sul ghiacciaio, credit Andrea Badrutt

Nel silenzio assordante dei ghiacciai del Morteratsch e del Pers, in Engadina, si cammina su 5 miliardi di tonnellate di ghiaccio che si sviluppano su 12 km e 1.000 metri di dislivello.
A meno di 200 km da Milano, raggiungibile con la funivia del Diavolezza, si parte alla scoperta del mondo delle nevi eterne.

 

Il Passo del Bernina (2.328 m), la lunga lingua di ghiaccio del Morteratsch nel cuore delle Alpi Svizzere, costituisce il tratto più spettacolare, quello in quota, che forma un ampio circo glaciale insieme all’attiguo ghiacciaio del Pers.

 

trekking sul ghiacciaio 2, credit Andrea Badrutt

credit Andrea Badrutt

Qui, al cospetto di tre delle più famose vette delle Alpi Orientali, dove sono state scritte alcune delle più belle pagine alpinistiche, si respira aria di montagna vera. Risalendo lungo le 500 staffe della via ferrata Piz Trovat (per i più esperti) si entra in simbosi con la montagna, ascoltando i sussurri del vento, inebriati da una natura forte e avvolgente.
In giornata, adatto a tutti (ma richiesta una buona prepazione fisica) si cammina per cinque ore dalla stazione a monte del Diavolezza verso i ghiacciai del Pers e del Morteratsch, per proseguire sino alla stazione ferroviaria del Morteratsch, lungo 1100 m di dislivello, circondati dalle montagne più alte delle Alpi orientali, con i 4049 m del Bernina e al centro del mondo affascinante dei ghiacci eterni, la cui massa ammonta a circa cinque miliardi di tonnellate. Lungo i sentieri lo sguardo si sofferma sulle metamorfosi di una natura intatta, dai crepacci ai resti fossili sino alla formazione delle morene.
Dal Diavolezza si sale anche verso il Munt Pers, lungo un sentiero ben tenuto ma stretto (3.6 km, durata: 2.5 h, altitudine massima 3207 m). A tratti il percorso è ripido e richiede passo sicuro, ma ne vale la pena, soprattutto se percorso prima dell’aba (con lampada frontale). Da lassù si apre un’impareggiabile vista sui ghiacciai di Pers e Morteratsch, Piz Palü, Piz Bellavista e Piz Bernina. Si torna indietro lungo lo stesso tragitto. Intorno al Munt Pers aleggia una leggenda sulla «La Diavolezza», la bella diavolessa. Lassù viveva un tempo una splendida fata di montagna: viveva nel suo alto castello di rocce tra Chapütschöl e Munt Pers, lì dove – in una cornice di torri rocciose e enormi ghiaioni – al centro di un pascolo alpino ricoperto di fiori, un lago blu riflette i raggi del sole; lì dove scorrazzano interi branchi di allegri camosci che pascolano sui prati rigogliosi; lì dove i fagiani di monte chiocciano, volano alto e poi planano elegantemente, per nutrirsi e continuare a chiocciare; lì dove le lepri alpine sognano a occhi aperti e di colpo, spaventate da un rumore, sfrecciano via al gran galoppo. La donna veniva vista solo di rado e per brevi istanti dai cacciatori, che amavano spiarla mentre avanzava tra le coste rocciose del Munt Pers diretta al «Lej da la Diavolezza», dove si rinfrescava con un bagno. Poi però i giovani cacciatori, sempre più pazzi di lei, diventarono imprudenti e la seguirono tra le rocce, ignorando il branco di camosci che la custodiva, fino al suo roccioso castello. Cosa successe dopo, a nessuno è dato sapere; si può solo immaginare. I cacciatori scomparvero, uno dopo l’altro, e non tornarono più indietro dal Munt Pers (il monte perduto). Ed è quello che capitò anche ad Aratsch, un prestante giovane del paese che non rientrò mai più dalla caccia. Lo cercarono ovuque, ma alla fine dovettero desistere e supporre che fosse caduto in qualche crepaccio del ghiacciaio del Pers o precipitato da qualche montagna. Ma chi sul far della notte si trovava nella regione del massiccio del Bernina poteva sentire il lamento della Diavolessa, portato dal vento: «Mort ais Aratsch» (È morto Aratsch). Questa storia si tramandò di generazione in generazione e dette il nome alla bella alpe nella conca formata dal gruppo del Bernina: Alp Morteratsch.
Ma la Diavolessa non ebbe pace, finché non fece avanzare il ghiacciaio e l’intera alpe fu ricoperta fino a valle di ghiaccio e detriti. Allora abbandonò quella landa desolata gridando: «Davent dal Munt dal Pers» e non fu mai più vista.
Info www.diavolezza.ch/it

 

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