"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Sei itinerari alla riscoperta della Magna Grecia

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Magna Grecia, Viaggi LeviAttraverso Campania, Calabria e Sicilia, così prossime ma sorprendentemente lontane nel tempo, sei itinerari alla riscoperta della Magna Grecia, al di fuori dalle rotte del turismo di massa, con esperti archeologi.
Velia, sito tra i meno conosciuti della Campania, venne fondata nel 540 a.C. da un gruppo di profughi venuti dal mare, che avevano lasciato in massa la città di Focea in Asia Minore conquistata dai Persiani.

 

 

Magna Grecia, Viaggi LeviDopo un primo tentativo di stabilirsi in Corsica, e dopo essere stati sconfitti da Etruschi e Cartaginesi coalizzati, i Focei si rifugiarono prima in Calabria, e da qui riuscirono a fondare Elea, nota ai Romani come Velia. Famosa nell’antichità come città di marinai e mercanti a causa della ristrettezza del suolo agricolo, Velia era rinomata per la sua scuola filosofica, cui presero parte intellettuali come Parmenide e Zenone. Oltre all’acropoli della città, al teatro, ai resti delle strade e delle mura, l’attenzione del forestiero è catturata dalla Porta Rosa, curioso esempio di uso dell’arco nell’architettura greca, che tradizionalmente non lo prevedeva. Queste testimonianze del passato sono protette dall’UNESCO sin dal 1998.

 

 

San Giovanni in Fiore, nel cuore dello splendido Parco Nazionale della Sila, è uno dei borghi più affascinanti della Calabria. Fiore all’occhiello della località è la bellissima Abbazia Florense costruita tra il 1215 e 1230 da Gioacchino da Fiore, monaco esegeta famoso perché contemporaneo di Dante Alighieri che lo cita come “il calavrese abate Giovacchino, di spirito profetico dotato” (Paradiso XII, 140-141). Intorno al 1183, il monaco si dedicò fortemente ad affinare la propria spiritualità fino a sentire un profondo bisogno di meditazione sino ad allora mai scorto. Fu così che in quei mesi decise insieme ad un compagno di salire sulla Sila alla ricerca di un luogo dove abitare. I due giunsero presso una radura sul versante orientale della Sila, occupata da un’immensa foresta di boschi, e lì decisero di stabilirsi ed edificare il loro primo monastero.

Dal mare, il congedo alla sublime Calabria, per posare lo sguardo sulla costa che attende: la Sicilia. Una terra che ammaliò Goethe nel corso del suo Grand Tour del 1787, tanto da annotare nei suoi diari di viaggio: “l’Italia, senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto”.
Palazzolo Acreide, Magna GreciaQuesta splendida regione, che ispirò il celebre verso di Giovanni Pascoli “Io era giunto dove giunge chi sogna”, vanta bellezze senza eguali, alcune delle quali assai poco conosciute. Tra le meno note spicca Palazzolo Acreide (nella foto), centro culturale dell’entroterra siracusano rimasto nascosto per anni, patrimonio UNESCO nel 2002. Distrutta dal terremoto del 1693, la cittadina settecentesca rinacque dalle macerie e fiorì con i suoi siti antichi, i pregevoli palazzi e le chiese barocche. La località vanta un’ottima cucina basata sulla tradizione e poi reinventata, e un notevole modello di “ospitalità diffusa” che trasforma antiche casette locali in confortevoli alloggi per i visitatori. Un angolo ancora sconosciuto della Sicilia, che I Viaggi di Maurizio Levi propone in anteprima.
Viaggi Levi alla riscoperta della Magna Grecia: http://www.viaggilevi.com/itinerario/italia-del-sud
Date di partenza: 29 ottobre / 18 marzo / 29 aprile
Quota: da € 1.640 con nostro esperto accompagnatore archeologo

 

La curiosità: la vera storia dei Bronzi di Riace
Davanti alla spiaggia di Riace nell’estate 1972, un sub di Roma rinvenne a 5 metri di profondità le due famose statue, capolavoro dell’arte greca classica oggi conservate nel Museo Archeologico di Reggio Calabria. E’ quanto mai strano che le statue fossero trasportate via mare ma, in effetti, non venne rinvenuto nessun resto della nave che li trasportava. Si trattava forse di un’imbarcazione spiaggiata e poi distrutta? Oppure le statue furono sepolte di proposito sottoterra per nasconderle e salvarle e poi sprofondate in mare, insieme a tutto il litorale? Ed è vero che la lancia e lo scudo che furono rinvenuti furono venduti di nascosto all’estero? L’accompagnatore del viaggio, archeologo che ha lavorato di persona a Riace, affronterà nel corso del tour l’appassionante vicenda dei Bronzi, un giallo che non smette di far discutere.

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