"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Ripartire dai borghi autentici d’Italia

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“Abbiamo letto l’intervista di Brunella Giovara all’Arch. Stefano Boeri il 20 aprile su La Repubblica. Siamo felici del “grande progetto nazionale” e ci proponiamo di collaborare con i nostri 300 Borghi Autentici disseminati in buona parte dell’Italia, perché le nostre Comunità lavorano da anni per farsi trovare pronte” ha scritto la Presidente dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia Rosanna Mazzia.

“I Borghi italiani – si legge in una nota dell’Associazione – sono la spina dorsale del nostro Paese, sono luoghi in cui si vive meglio e diversamente dalle grandi città, a misura d’uomo; sono luoghi del pensiero e della lentezza, quella lentezza che rappresenta la cifra dell’Italia artigianale, dell’agricoltura di qualità, della tutela della biodiversità, del paesaggio sospeso tra città e campagna, tra mare ed entroterra. Sono questi concetti che tuteliamo e diffondiamo come Associazione Borghi Autentici d’Italia da oltre 18 anni, costruendo insieme ai nostri Sindaci e alle nostre Comunità, giorno dopo giorno, le condizioni per migliorare la qualità di vita dei residenti e dei visitatori (per noi Cittadini Temporanei) e per rendere sempre più attraente vivere in questi luoghi spesso periferici.

Solo da qualche anno i borghi italiani sono stati rivalutati, perlopiù come luoghi da visitare per le vacanze e in effetti in numerosissimi borghi non vi sono ancora le condizioni necessarie per decidere di trasferire la propria residenza o il lavoro (proprio quello smart). C’è carenza di infrastrutture tecnologiche come la banda larga o ultralarga, la sanità (anche quella di prossimità) è assente o distante, lo spopolamento, in particolare giovanile, è evidente e spesso per la conformazione dei luoghi l’accessibilità a tutti è complicata se non impossibile. Il rovescio della medaglia è che laddove però si stanno compiendo passi da gigante grazie alla volontà politico amministrativa di valorizzare questo immenso patrimonio che compone l’Italia e che tutti ci invidiano, i risultati si vedono eccome.

I Borghi Autentici, ad esempio, oggi 300 in Italia sono realtà abitate da comunità vivaci, con profonde radici nel territorio, luoghi sinonimo del buon vivere e di una dimensione sociale dolce. Sono Sindaci e comunità locali che decidono di non arrendersi di fronte a un possibile declino ma scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di vita moderna: ricariche per auto elettriche; raccolta differenziata spinta; produzioni agroalimentari di altissima qualità; lotta ai pesticidi; piste ciclabili, cammini, solidarietà intergenerazionale e tanto altro ancora. La pandemia da coronavirus ha minato ovviamente anche queste piccole economie locali come il resto dell’Italia, ma la qualità ambientale che viene strenuamente tutelata dagli amministratori locali e dagli abitanti dei borghi e la disciplina, anche quella autoimposta, hanno fatto sì che ancora una volta i borghi primeggiassero con la loro carica di resilienza e affettività.

Pensare ai borghi come luoghi in cui trasferire la propria residenza certo! Ed occorre farlo con rispetto dei luoghi e delle comunità attualmente residenti, con la voglia di costruire un nuovo progetto di vita migliore e attento a valori divenuti sempre più irrinunciabili: amore per l’ambiente, cura della casa comune, minimizzazione dell’impronta ecologica, sviluppo sostenibile e voglia di comunità. Grazie per il Suo autorevole intervento che può contribuire in questo momento a che i riflettori rimangano accesi sui borghi italiani”.

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