"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Faraglioni di Capri Patrimonio Mondiale dell’Unesco, la proposta di Gargiulo (Federalberghi Isola di Capri)

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L’associazione degli Albergatori dell’isola e i partecipanti al Tavolo del Mare puntano alla tutela dell’area marina e alla salvaguardia dal traffico marino. Non è da escludere la candidatura per tutta l’isola nel suo complesso. Salvaguardare i Faraglioni dell’Isola di Capri e l’area marina circostante dall’incuria e dall’inquinamento ambientale causato dalla continua presenza ravvicinata di natanti che spesso transitano in prossimità anche a velocità elevate. E far si che questa diventi l’occasione per affrontare più in generale il problema del notevole ed indisciplinato traffico marittimo davanti alle coste dell’isola.

In chiusura di un’estate che ha visto l’associazione denunciare, affrontare e aiutare a favorire la soluzione di alcuni annosi problemi che affliggono Capri, e fra questi principalmente quello della sanità, Federalberghi Isola di Capri e i partecipanti al Tavolo del Mare lanciano una nuova sfida volta a tutelare l’ambiente di un territorio la cui bellezza e la cui fama è universalmente riconosciuta. “Da mesi abbiamo evidenziato a Capri il problema del traffico a terra e di quello a mare. Mentre per il primo restiamo in attesa di un tavolo tecnico con le parti interessate e dei nuovi bus di cui è annunciato l’arrivo da anni ma che non arrivano mai, per la tutela del nostro mare abbiamo individuato una soluzione che potrebbe favorire una soluzione drastica del problema, quanto meno su un versante dell’isola: vogliamo lanciare la candidatura dei Faraglioni di Capri all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO per quanto riguarda i beni naturali” annuncia il Presidente di Federalberghi Isola di Capri, Sergio Gargiulo (nella foto)

Le regole dettate dall’organizzazione internazionale che promuove il patrimonio artistico e culturale a livello mondiale, rendono possibile la candidatura per quegli elementi che si ritengono:
1 – monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico;
2 – formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo;
3 – siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale

“Riteniamo che i Faraglioni di Capri e forse anche qualche altro elemento naturale dell’isola, come ad esempio l’Arco Naturale, se non tutta l’isola stessa così come è accaduto per le Eolie, rispondano in pieno ai requisiti richiesti per l’iscrizione nelle Liste dell’UNESCO. Per bellezza, patrimonio e stile di vita Capri è riconosciuta a livello universale. Capri è una piccola porzione d’Italia dove la globalizzazione è un aspetto già antico perché terra al centro dei traffici antichi e moderni, siano essi economici o turistici. Non a caso è detta l’Isola di Tiberio perché qui l’Imperatore fece di Villa Jovis la sua dimora e piazza Umberto, la celebre Piazzetta, è denominata il Salotto del Mondo perché crocevia di genti e di razze portate qui dalla fama della nostra isola. Per questo riteniamo che il concetto di Patrimonio Mondiale, che vede la sua applicazione universale quando i beni che lo costituiscono appartengono a tutte le popolazioni del mondo, al di là dei territori nei quali esse sono collocati, abbia qui il suo naturale approdo. Ed i Faraglioni, che sono il simbolo per eccellenza di Capri e luogo dove tutti amano farsi ritrarre, sono l’elemento che, se tutelato, aiuterebbero a mantenere nel tempo e tramandare la fama e la vocazione della nostra isola perché quello che facciamo oggi resti nella memoria per le generazioni di domani” aggiunge ancora Gargiulo.

“Attorno a questa candidatura – conclude l’imprenditore caprese – intendiamo raccogliere le adesioni delle istituzioni locali, della associazioni imprenditoriali e culturali e dei tanti amici di Capri sparsi nel mondo ma che puntualmente ritornano sull’isola perché siamo certi che anche loro, come noi, sono consapevoli che un riconoscimento del genere serve a conservare l’inimitabile bellezza della nostra Capri”.

FEDERALBERGHI ISOLA DI CAPRI
Via Sella Orta 3
CAPRI – Napoli

I FARAGLIONI NELLA STORIA
I faraglioni di Capri sono tre picchi rocciosi posizionati a sud-est dell’isola omonima, famosi in tutto il mondo grazie alla suggestiva panoramica dai giardini di Augusto: il primo (unito alla terraferma) è il Faraglione di Terra; il secondo, separato dal primo dal mare, è quello di Mezzo; mentre il terzo, proteso verso il mare, è il Faraglione di Fuori. Quest’ultimo è molto noto poiché è l’unico habitat della famosa lucertola azzurra. I faraglioni, secondo Omero nell’Odissea, furono i massi lanciati da Polifemo. Il nome deriva dal greco pharos (faro): anticamente sui monti e sulle rocce vicino alle coste, venivano accesi dei grandi fuochi durante le ore notturne, in modo da segnalare ai navigatori sia la rotta che eventuali ostacoli pericolosi per la navigazione stessa. Molto probabilmente i faraglioni ebbero la stessa funzione. I Faraglioni dovevano far parte di un esteso sistema sotterraneo modellato dagli agenti esterni. I primi ad agire furono indubbiamente le acque carsiche, che hanno scavato la roccia fino a 15 metri sotto l’attuale livello del mare. A quest’evento seguirono innanzitutto un disfacimento della costa, che causò la distruzione delle cavità; dopodiché, l’abrasione marina e l’azione meccanica dei fenomeni atmosferici favorirono il crollo delle volte, dopo il quale vennero finalmente forgiate le forme attuali.

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