"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Corallo, l’oro rosso di Sciacca

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Porto di Sciacca

Porto di Sciacca

Reportage – Fu la scoperta, alla fine dell’800, di un imponente banco di corallo, chiamato “Terribile” per le sue dimensioni, a cambiare il destino di Sciacca. Molto raro, il corallo di Sciacca (Corallium Rubrum) si distingue per la colorazione rosa salmone, dall’intenso al pallidissimo, talvolta con macchie di colore giallo tendente al bruno e al nero dovute all’azione ossidante di alcuni batteri che, attaccando le componenti ferrose del corallo, determinano le bruniture. Dalla raccolta e dalla sua lavorazione nascono ogni giorno, nei laboratori artigianali, opere d’arte, oggetti decorativi ed ornamenti di straordinaria finezza. L’origine del particolare colore, unico al mondo, è avvolto nella leggenda di Ferdinandea, l’isola vulcanica che non c’è, vissuta poco meno di sei mesi 169 anni fa.

Emersa dalle acque cristalline nel Canale di Sicilia fra Pantelleria e Sciacca il 2 luglio 1831 e scomparsa il 28 dicembre dello stesso anno demolita dai flutti, sprofondò negli abissi portando con sé “l’oro rosso” di cui era rivestita. Il tesoro non rimase nascosto a lungo e poco dopo ne furono scoperti due banchi chiamati “Terraneo” e “Foraneo”. La notizia si sparse come un incendio e Sciacca, sino ad allora conosciuta solo per la pesca del pesce azzurro, divenne un porto prestigioso nel fiorente panorama ittico siciliano. Oggi quasi duecento pescherecci al tramonto navigano verso il molo, illuminato dalle luci delle viuzze del quartiere marinaro, impreziosito da ristoranti e locande tipiche dove gustare ottimo pesce fresco. Percorrendo una scalinata, si scorgono i resti della cinta muraria cinquecentesca e di tre delle cinque porte monumentali dell’antico nucleo urbano, fondato nel VII secolo a.C. dai Selinuntini, che ne fecero la loro stazione termale. Quattro sono attualmente le strutture termali (Stabilimento Nuove Terme, il complesso Piscine Molinelli, lo Stabilimento delle Stufe di San Calogero e le Antiche Terme nella Valle dei Bagni) che sfruttano le stufe naturali all’interno delle quali l’atmosfera satura di vapore acqueo raggiunge la temperatura di 40°. Questa terapia, detta “antroterapia”, è consigliata per la cura di artrosi, gotta ed infiammazioni delle vie aeree superiori. Dal promontorio delle vecchie terme, lo sguardo si perde all’orizzonte sulle tracce delle civiltà che hanno segnato nel profondo il paesaggio, l’architettura e lo spirito degli abitanti.
Come arrivare: da Roma a Palermo Aeroporto “Falcone – Borsellino” con Blue Panorama (da 44,98 euro, tariffa web senza bagaglio, www.blue-panorama.it).
In auto da Palermo: via autostrada: Autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo. Uscire a Castelvetrano e seguire indicazioni per Menfi, Sciacca, Agrigento, SS 115.
Info turistiche: Vivi Sciacca, www.vivisciacca.com

Sciacca dal mare

Sciacca vista da un peschereccio

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