"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Alla scoperta delle Isole di Shoals tra New Hampshire e Maine

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A 10 km dalla costa orientale degli Stati Uniti, a cavallo del confine tra gli stati del Maine e del New Hampshire, nessuno vive tutto l’anno nelle nove Isole di Shoals. Cinque appartengono al Maine (Duck, Appledore, Smuttynose, Malaga, Cedar) e quattro al New Hampshire (Star, Lunging, White, Seaveys). Tutte scenograficamente spettacolari e con una storia ammantata di leggende, di racconti di tesori nascosti ed attacchi sanguinosi da parte dei Nativi Indiani.

La loro storia assume importanza agli inizi del 1500 per l’abbondanza di pesce e le sue comunità di pescatori. Nel 1614 furono ufficialmente scoperte dal famoso esploratore inglese John Smith – rinomato per Pocahontas – che ebbe la modestia di chiamarle “Smith Iles”. Le isole divennero porti di pesca commerciale e nel tempo cambiarono il nome in Isles of Shoals (1665) con riferimento ai banchi di pesce. Nel 18° secolo erano considerate una delle colonie più preziose dell’Inghilterra proprio per la quantità di merluzzo, che essiccato, veniva portato coi vascelli in patria. Le isole fiorirono ma il terrore delle invasione di soldati inglesi durante la Rivoluzione Americana provocò la fuga di gente che mai più vi ritornò.

Le isole furono in parte abbandonate fino alla metà del 19° secolo, quando vissero un revival grazie all’imprenditoria privata. Un certo Laighton – guardiano del faro a White Island – costruì un hotel a Smuttynose Island (1843) ed un altro ancora più grande su Appledore Island, la Appledore House che nel 1850 pubblicizzò quale prima meta vacanziera tra Nantucket, Massachusetts e Eastport, Maine. Sua figlia Celia Thaxter vi attirò figure letterarie ed artistiche di spicco: Nathaniel Hawthorne, Henry Wadsworth Longfellow, Sarah Orne Jewett, il pittore impressionista Childe Hassam, John Greenleaf Whittier. Fu l’epoca d’oro per gli alberghi sulle isole. L’aria condizionata non esisteva certo, ma le brezze salmastre erano un’evasione perfetta dalle torride estati di Boston e New York. Gli hotel di Laighton ebbero talmente successo da stimolare nel 1873 l’imprenditore John Poor nella costruzione dell’ Oceanic Hotel a Star Island. Quando fu distrutto da un incendio fu ricostruito con un’ampia veranda affacciata sul mare. Ancora oggi l’ Oceanic accoglie il visitatore a Star Island ed è l’unico grande albergo d’epoca rimasto. All’epoca si promuoveva quale “ideale vacanza estiva di alta classe calata nella storia. Primariamente il luogo per lavoratori stanchi. Niente rumore, niente polvere, nessun tram”.

Con l’avvento dell’automobile, le isole Shoals videro il declino e nel 1915 l’isola Star fu venduta ad un’Associazione religiosa di Unitarians and Congregationalists per $16. 000 ed usata quale luogo di ritiro e conferenze su religione, storia naturale e arti. D’estate l’isola ospita raduni usando l’Oceanic Hotel, la storica Gosport House, la cappella di 150 anni e numerosi edifici che sono originali dell’antico villaggio. Non c’é alcun lusso, niente piscina o sauna, né tantomeno WiFi. E’ un “campeggio” al coperto e i visitatori sono benvenuti con l’escursione in barca.

La Appledore Island, nel Maine é la più grande dell’arcipelago delle Isles of Shoals (38 ha) ed oggi ospita un laboratorio scientifico marino, Shoals Marine Laboratory gestito insieme alla Cornell University ed alla University of New Hampshire. L’isola é un percorso migratorio per oltre 125 specie di avifauna, per foche, balene, focene e delfini. A nord dell’edificio-laboratorio si trova il cimitero della famiglia Laighton, le antiche fondamenta della Appledore House che bruciò in un incendio e il giardino di Celia Thaxter ricreato, così come lei stessa lo descrisse nel suo libro An Island Garden, illustrato dal pittore Childe Hassam. Ogni anno lo staff dello Shoals Marine Lab unitamente a volontari, coltiva il giardino di Celia Thaxter, ma il suo cottage non esiste più. Ossa di balena coperte da licheni giacciono accanto alla campana del laboratorio a ricordare la tenuta selvaggia dell’isola, priva di strade, veicoli o servizi.

Smuttynose Island di soli 10 ha è la terza isola per grandezza ed è anche la più leggendaria, meta idilliaca della luna di miele del pirata Barbanera e ove, nel 1813, approdò il relitto della nave spagnola Sagunto. Ci sono due piccole case ed una di questa, la Samuel Haley house, si itiene sia la più antica del Maine. Il nome dell’isola è stato adottato dal birrificio artigianale di Portsmouth, Smuttynose Brewing Company nel New Hampshire. Sentieri sono aperti alla bella stagione sia a Smuttynose sia a Star, pronti per essere esplorati con le dovute calzature mentre a maggio e giugno i gabbiani nidificano, padroni sovrani delle isole. Sul versante meridionale dell’arcipelago sorgono White Island e Seavey Island nel distretto di Rye, New Hampshire. Con la bassa marea le due isole sono collegate da un ponte terrestre. Su White Island domina il faro Shoals Light, ora automatizzato, e la casa del guardiano, entrambi di proprietà statale. Qui esiste una stazione costiera meteorologica che spesso registra episodi di forti venti ed uragani portati dalle correnti del nord-est durante l’inverno. A Seavey Island invece è attivo un progetto di restauro faunistico della sterna per mano della Audubon Society of New Hampshire. Anche Duck Island nel Maine è una riserva faunistica con una colonia di foche.

Si visitano le isole d’estate salpando con escursioni guidate da Portsmouth, New Hampshire con Isles of Shoals Steamship Authority oppure da Rye Harbor su un peschereccio convertito a battello, Uncle Oscar Island Cruises.

Info by THEMA NUOVI MONDI
per UFFICIO TURISMO del NEW HAMPSHIRE www.visitnh.gov

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