"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Visitvo.it lancia il sito che racconta le eccellenze di Vo’ Euganeo

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Da zona rossa a borgo storico da scoprire nel comprensorio delle Terme e dei Colli Euganei, a pochi chilometri da Padova. Vò racconta le eccellenze (il vino con le Docg e le Doc dei Colli Euganei (Serprino, Fior d’Arancio e i Colli Euganei Rosso), le storie e le curiosità del territorio nel nuovo sito Visitvo.it

Vò trae il nome dall’antica Vadum romana, “porto fluviale” o “guado”: Vo’ era infatti un importante luogo di commercio e di traffici fluviali. Oggi percorsi naturalistici per trekking, bici e moto si snodano fra produzioni agricole e vitivinicole, peculiarità enogastronomiche, lavorazioni storiche (come la trancite, pregiata pietra che riveste le calli di Venezia) e botteghe artigiane che raccontano la storia di un territorio poco conosciuto. «Là Vo’ e bene sto» è il claim scelto per rilanciare una zona straordinaria, esempio di coesione e forza durante la pandemia da Covid-19.

In passato Vo’ era un importante luogo di commercio e di scambi sull’Adige: il fiume infatti si biforcava poco a monte di Este ed il suo ramo secondario circuiva tutto il massiccio dei Colli Euganei, lambendo il Monte della Madonna per dirigersi verso Bovolenta dove si riuniva al ramo principale per defluire poi nell’Adriatico. Nel 589 durante la dominazione longobarda, il fiume ruppe presso Minerbe (VR) e lasciato scorrere liberamente nella pianura si scavò l’alveo attuale.
Il luogo, nel Medioevo, diede origine alla nobile famiglia dei “DA VO’” che vi possedeva un castello; un altro castello, dei Maltraversi, sorgeva in località Castellaro ma non ne resta che qualche scarsa rovina. Nel XVII secolo la Serenissima Repubblica di Venezia, attraverso la famiglia dei Contarini fece erigere il centro abitato di Vo’ Vecchio che fu sede del Comune fino al 1900.

CURIOSITA’: a Vo’ sono ancora attive le cave di trachite la cui pietra dalle diverse colorazioni (grigio, azzurrino, verde o con striature di marrone), insensibile all’azione disgregatrice degli agenti atmosferici, fu usata nell’antichità per colonne, pavimentazioni, gradinate, rivestimenti; ora viene usata spesso come elemento ornamentale che assurge quasi a vera opera d’arte per mano dell’artigiano scalpellino che a volte sa elevarsi al livello ed alla dignità dello scultore.

Info https://www.visitvo.it

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