"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Sardegna prima per numero di grotte turistiche

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grotte Su Marmuri, Ulassai (Ogliastra)

grotte Su Marmuri, Ulassai (Ogliastra)

Mare, cultura, storia, ma non solo. La Sardegna primeggia in Italia anche nel campo del turismo speleologico con la più alta concentrazione di grotte turistiche, ricca di ben 12 siti speleologici. A certificarlo i dati dell’Agti, l’Associazione Grotte turistiche italiane che ha lo scopo di promuovere le ricchezze del mondo ipogeo alivello  internazionale e che, per questo, ha scelto l’isola, precisamente il comune di Baunei, per un convegno e corsi sulla formazione di guide specializzate nel turismo in grotta.


Il turismo speleologico rappresenta un’importante e ulteriore risorsa per la nostra Penisola, e per la Sardegna in particolare, capace di attirare oltre 1 milione e 500 mila visitatori all’anno, di cui il 20% esteri, e generare un fatturato, tra indotto e diretto, di circa 25 milioni euro secondo i dati e le stime dell’AGTI.  Il turismo del sottosuolo si sta, dunque, sempre più affermando e conta, nel complesso, 52 Grotte (24 iscritte all’AGTI), diffuse in maniera omogenea su tutto il territorio.
Oltre i 12 siti sardi, nelle altre regioni ne troviamo: 1 in Valle d’Aosta, 3 in Piemonte, 3 in Lombardia, 2 in Veneto, 6 in Friuli Venezia Giulia, 2 in Liguria, 4 in Toscana, 1 nelle Marche, 4 in Lazio, 2 in Abruzzo, 3 in Campania, 5 in Puglia, 1 in Basilicata, 2 in Calabria e 1 in Sicilia. La durata media di visita delle grotte varia da 15 minuti fino ad oltre tre ore in base alla grandezza e alla profondità.
La due giorni di incontri e lezioni ha l’obiettivo di fornire alle guide delle grotte turistiche ed ai gestori delle stesse strumenti di approfondimento e aggiornamento, sia per gli aspetti scientifici che per gli aspetti più strettamente legati alla divulgazione e comunicazione ai turisti. Nella prima giornata, partendo da un excursus sulla storia delle grotte turistiche, l’incontro formativo si è concentrato su comunicazioni scientifiche di carattere speleologico relative al monitoraggio, al fenomeno del concrezionamento (che determina la formazione di depositi di grotta, generalmente cristallini, meglio noti con il nome di stalattiti e stalagmiti) e la genesi delle grotte stesse. I relatori hanno dispensato consigli utili alle guide turistiche su come spiegare in modo avvincente e al tempo stesso scientifico tutti gli speleotemi. Nella giornata dell’8 novembre, invece, sono programmate le prove pratiche con la visita delle grotte turistiche di Su Marmuri a Ulassai (OG).
L’importante incontro si svolge alla presenza dei massimi esperti italiani del settore tra cui Claudio Calzoni della Società speleologica Baunese e responsabile della Grotta del Fico di Baunei, Francescantonio D’Orilia, presidente AGTI, Giampietro Marchesi, presidente SSI (Società speleologica italiana), Vittorio Verole Bozzello, presidente onorario AGTI, Laura Sanna, assegnista di ricerca CNR, Paolo Forti, docente dell’Università di Bologna, Jo De Waele, docente dell’Università di Bologna.

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