"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Chad, da N’Djamena alle Gole di Archei

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nomadi, deserto del Chad

nomadi, deserto del Chad

Reportage – di Giulio Badini. Dalla capitale N’Djamena si fa rotta verso nord attraverso un’arida savana saheliana punteggiata di miseri villaggi, accampamenti di pastori nomadi e pozzi dove si abbeverano le mandrie. Le arenarie color ocra dell’Ennedi invitano ad inoltrarsi nel dedalo di fantasmagoriche erosioni fino alla mitiche Gole di Archei, dove i nomadi dissetano i loro dromedari sotto gli occhi vigili dei minuscoli e inoffensivi coccodrilli, oppure a scoprire le innumerevoli cavità decorate con scene di vita pastorale lasciate dai predecessori preistorici, quando ancora il Sahara era verde, che non si discostano però di molto da quelle attuali.

Ennedi, Gole Archei, Chad

Ennedi, Gole Archei, Chad

Ancora più a nord occorre attraversare una serie di imponenti erg dunari e alcune oasi per raggiungere una delle meraviglie scenografiche del Ciad, i laghi di Ounianga, una serie di specchi d’acqua dolci e salati alimentati da falde sotterranee, entrati nel 2012 a far parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco, che dispensano i loro cromatismi tra cinture di palmeti, falesie di arenaria, dune policrome e accampamenti di nomadi intenti ad estrarre un sale rosso cristallino. In questa regione non vivono i famosi tuareg, ma i meno noti tebu, popolazione isolata di ceppo etiope, scorbutici e solitari ma dalla forte coesione etnica, dotati di straordinaria resistenza alla fame, alla sete e agli spostamenti, che la leggenda dice capaci di vivere tre giorni con un solo dattero (il primo succhiando la pelle, il secondo gustando la polpa e il terzo per sciogliere il nocciolo). Già nel 500 a.C. questo popolo manteneva rapporti commerciali con Cartagine. Le imponenti cattedrali di roccia di Bishagara e le dune dell’erg di Djourab (dove di recente assieme a fossili di fauna sono stati trovati i resti di un ominide vecchio di 6-7 milioni di anni, il primo rinvenuto in Africa centrale) accomiatano dal Sahara ciadiano.

Approfondimenti – I nomadi Tebu
I Tebu o Toubou sono un gruppo etnico che vive principalmente nel nord del Chad. Il nome della  popolazione è quello utilizzato dalle popolazioni africane del sud, i Kanuri, per indicare gli uomini (Bou) che vivono sulle montagne ((Tou). Il loro aspetto è quello di uomini magri dalle membra lunghe e sottili, dai capelli neri ma non crespi. Il naso è fine, dritto e aquilino, gli occhi vivi e sempre penetranti in continuo movimento. Hanno un fisico molto adattato all’ambiente sahariano e una resistenza alla fame, alla sete e alla fatica decisamente fuori del comune. Un detto dice che i Tebu possono camminare per tre giorni nel deserto con un solo dattero: il primo giorno mangiano la buccia, il secondo la polpa, il terzo succhiano il nocciolo. La loro società è basata su clan e ognuno di essi ha l’accesso a pozzi, oasi e pascoli specifici. Sono divisi in due gruppi etnici strettamente associati, Teda e Daza. La vita dei Toubou si basa sul loro bestiame (la loro principale fonte di ricchezza e di sostentamento) e su un’agricoltura di sopravvivenza nelle oasi.

Consigli di viaggio

laghi Ounianga, Chad

laghi Ounianga, Chad

Spedizioni in 4×4: con “I Viaggi di Maurizio Levi” (tel. 02 34934528, www.viaggilevi.com), spedizione di 17 giorni nel Sahara attraverso le spettacolari montagne dell’Ennedi. Uniche partenze di gruppo con voli di linea da Milano il 30 novembre 2013 e il 28 febbraio 2014, pernottamenti in tenda con pensione completa, accompagnatore italiano, quote da 3.35 euro.
QUANDO ANDARE: da ottobre a metà febbraio, quando il clima è secco e non fa troppo caldo.
AMBASCIATA: l’Ambasciata d’Italia competente per il Ciad si trova in Camerun (Plateau Bastos B.P. 827- Yaoundè; tel. 00237.22203376, e-mail: ambasciata.yaounde@esteri.it, www.ambyaounde.esteri.it
COSA VEDERE A N’DJAMENA: fino al 1973 la capitale del Chad si chiamava Fort-Lamy fino al 1973, considerata una delle città più belle del Sahel prima della guerra civile. Oggi N’Djamena è una città in rapida espansione, con grandi mercati, interessanti prodotti di artigianato locale, coinvolgenti spettacoli di musica dal vivo e locali molto pittoreschi. La città è divisa in due parti: quella europea o governativa e quella africana, più grande e movimentata. Fra i luoghi di interesse turistico figurano il Musée National e il vasto Grand Marché.
ETNIE: circa 200: toubou (in lingua kanouri, gli uomini che vivono sulla montagna) a nord; kanembou, daza, kanouri, kereda, boulala, fulbe, hausa, hadjerai, kotoko, baguirmi, e arabi al centro; moundang, moussei, massa a sud; circa 1.000 francesi.
STORIA: il Ciad fu sempre sottoposto all’influenza straniera. Divenuto, a partire dal Medioevo, crocevia dei commerci dei mercanti musulmani con le popolazioni locali, nel 1891 divenne colonia francese. Durante la seconda guerra mondiale, il Ciad fu la prima colonia francese ad unirsi agli alleati. L’indipendenza fu raggiunta, senza spargimenti di sangue, nel 1960. Il 20 settembre dello stesso entra a far parte dell’Onu.
LAGO CHAD: situato tra Ciad e Camerun, era il secondo lago più grande dell’Africa, ristrettosi drammaticamente negli ultimi due decenni. L’attuale superficie è ora il 10% di quanto fosse in precedenza, oscilla fra 10.000 e 17.000 km² con massima profondità di 7 m. I suoi immissari sono lo Chari-Logone, il Kamadugu-Yobe; non ha emissari.
CUCINA: condizionata dalle difficili condizioni di vita della popolazione, la cucina è arricchita da spezie. Le verdure più coltivate sono i pomodori, il riso i cereali e gli arachidi. Tra le specialità più conosciute, lo Shay (tè bollente e zucchero), lo Kouroundjal (tè a base di zenzero) e il Karkandji (tè a base di carcadè).

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