"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Padova a piedi in 48 ore

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Cappella degli ScrovegniUn tempo città d’acque ricca di Navigli, Padova “la dotta”, la città di Giotto, camaleontica e carismatica, si scopre a piedi in 48 ore. Situata tra il fiume Brenta a nord e il Bacchiglione a sud, Padova è uno scrigno di tesori, oscurata spesso da Venezia ma non meno ricca di monumenti e opere d’arte di pregio mondiale, attraversata da ponti e corsi d’acqua. La scoperta della città inizia dalla Cappella degli Scrovegni (nella foto), il capolavoro di Giotto con affreschi sorprendenti della pittura del Trecento italiano ed europeo, considerato il ciclo più completo realizzato dal grande maestro toscano nella sua maturità. Colore e luce, poesia e pathos. L’uomo e Dio. Il senso della natura e della storia, il senso di umanità e di fede fusi assieme per narrare in un modo unico, irripetibile le storie della Madonna e di Cristo.

 

 

La Cappella intitolata a Santa Maria della Carità, affrescata tra il 1303 e il 1305 da Giotto su incarico di Enrico degli Scrovegni, costituisce uno dei massimi capolavori dell’arte occidentale (cappelladegliscrovegni.it, visite serali in estate “Giotto le stelle”). Nello stesso complesso, i Musei Civici Eremitani, anche il Museo Archeologico con la sezione egizia che fu incrementata dalle scoperte archeologiche dell’esploratore padovano Giovan Battista Belzoni (1778-1823).

 

 
Palazzo del Bo, PadovaDa lì si prosegue a piedi verso la zona pedonale, con sosta obbligata al Caffè Pedrocchi, chiamato per molti anni dai Padovani “caffè senza porte” visto che, fin dal 1916, il locale rimaneva aperto anche durante la notte, prestigioso punto d’incontro frequentato da intellettuali, studenti, accademici e uomini politici. Al banco si sorseggia un “pedrocchino”, inedito mix di caffè e crema di menta, gustato senza mescolarlo (infatti lo servono senza cucchiaino, caffepedrocchi.it). Di fronte, imponente e secolare, il Palazzo del Bò (nella foto), storica sede dell’Università degli Studi di Padova dal 1493 e il Palazzo della Ragione, edificato dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che gli diede la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata.

 

 

 
mercato della frutta, PadovaDietro, l’anima di Padova, intrisa dei sapori e dei profumi dei mercati popolari, da scoprire senza fretta. Nella parte orientale del Palazzo della Ragione si apre il Volto della Corda, arco di passaggio verso piazza delle Erbe costruito nel 1277, così denominato perché i bugiardi, i falliti, gli imbroglioni, i debitori insolventi venivano colpiti sulla schiena con una corda. Le corde rimanevano sempre appese a cinque anelli di pietra infissi nel muro del Volto per ricordare ai venditori di essere onesti. Fu per secoli, con Piazza della Frutta, il centro commerciale della città. Nelle due piazze si svolge uno dei più grandi mercati d’Italia, dove fermarsi per carpire umori e nuove tendenze.

 

 

Donatello, deposizione, Basilica del Santo

Donatello, deposizione, Basilica del Santo

Camminando sotto i portici si giunge a Prato della Valle, la più grande piazza di Padova e tra le più d’Europa con una superficie di 88 620 m², antico fulcro dei commerci e attuale sede, ogni sabato, del mercato tradizionale con oltre 160 banchi e, ogni terza domenica del mese, del mercatino dell’antiquariato. La configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un’isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia (20 000 m² circa), circondata da una canaletta (alimentata dal canale Alicorno) sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue, con una circonferenza esterna di 1450 metri. Ancora pochi passi e si raggiunge la Basilica del Santo, conosciuta dai padovani semplicemente come il Santo, una delle più grandi chiese del mondo, visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano (santantonio.org/it/basilica/percorso-artistico)  La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata di Donatello. Donatello realizzò anche le sculture bronzee (Crocifisso della Basilica del Santo, statue e formelle di varie dimensioni) che Camillo Boito ha collocato sull’altare maggiore da lui progettato.

Poco lontano l’Orto Botanico, il più antico al mondo, Patrimonio dell’Umanità Unesco, che ospita oltre 7.000 differenti specie botaniche (ortobotanicopd.it). Proseguendo lungo Via del Santo, si costeggia Palazzo Zabarella, sede di esposizioni internazionali di pittura (zabarella.it), e la Tomba di Antenore, un’edicola medievale che, secondo la leggenda, dovrebbe contenere le spoglie del fondatore di Padova.

 

 

PER ORGANIZZARE IL VIAGGIO: www.padovaconvention.it
ARRIVO IN AUTO: parcheggio Park Padova Stazione, http://www.veniceparking.it/it-IT/find-parking/Park%20Padova%20Stazione
IN TRENO: Ufficio IAT all’interno della Stazione, dove è possibile acquistare la PadovaCard, http://www.turismopadova.it/it/context/423, personale e valida 48 o 72 ore. Per prenotare la Cappella degli Scrovegni contemporaneamente all’acquisto della PadovaCard, collegarsi a www.cappelladegliscrovegni.it

 

 

Padova, foto DeltaTour

Padova, foto DeltaTour

IN BATTELLO SUI NAVIGLI: per scoprire gli angoli nascosti di Padova dal loro miglior punto di vista: l’acqua. Originariamente in città ci si spostava sulle tipiche imbarcazioni venete (gondole, burci, sandoli e mascarete). Il Naviglio è una canale artificiale navigabile scavato dall’uomo per collegare un corso d’acqua con un altro. Padova, entro le mura, era percorsa da un Naviglio Interno, un antico canale che dal Castello Carrarese, dalla torre della Specola, si biforcava, attraversando la città con due percorsi interni che si ricongiungevano alla Conca di Navigazione delle Porte Contarine. Il Naviglio Interno era attraversato da numerosi ponti di epoca romana e fungeva da fossato di difesa della prima vecchia cinta muraria medievale. Info padovanavigli.it
Poco lontano anche il Castello di Padova, poco conosciuto ma degno di una sosta. Un piccolo castello, attorno alla Turlonga, oggi Specola astronomica, sorse già nell’XI, se non addirittura nel X secolo.

 

CENA SUI NAVIGLI DI PADOVA: Ristorante “Ai Navigli”, eclettico e ricercato, disposto su molteplici livelli come i famosi quadri di Escher, si distingue per la raffinata cucina di pesce con alternativa vegana in uno degli scorci più romantici della città. Con musica del vivo, prenotazione consigliata, ainavigli.com

 

 


mercato di PadovaDA LEGGERE PRIMA DI PARTIRE
: “Padova nel piatto”, Edizioni Il Poligrafo, non la solita guida ma un “Viaggio in 100 locali della città e provincia per il turista a km zero” scritto dallo storico giornalista padovano Renato Malaman (Edizioni Il Poligrafo, 2016, curatore Marco Bevilacqua, pag 160).

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