"Chi viaggia senza incontrare “l’altro”, non viaggia, si sposta”.
Alexandra David Neel

Albania autentica fra siti Unesco, canyon e 450 km di coste

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Apollonia, Patrimonio UnescoCinquemila anni di storia, tre Siti Unesco, 22 Parchi Archeologici (nella foto Apollonia), 450 km di costa e un entroterra poco conosciuto. Si parte per l’Albania con aspettative medie ma, strada facendo, si scopre un Paese proiettato all’Europa (a cui ha chiesto l’annessione), troppo a lungo isolato dal Comunismo (1944–1991) ma con una storia complessa che da sempre rende affascinante e multietnico il Paese. Nell’entroterra trekking e rafting rendono l’offerta turistica completa.

Dall’Italia si naviga verso Durazzo (Durrës in albanese), capitale dell’Albania fino al 1920 e oggi il più importante porto albanese, da dove partiva la Via Egnatia, l’antica strada romana che collegava Durazzo ad Istanbul (tuttora percorribile lungo 30 km di trekking). A pochi passi dal porto sono visibili i resti della Torre Veneziana, ricostruita nel XV secolo dagli stessi veneziani che stavano occupando la città, e del Castello, distrutto e ricostruito più volte, uno dei luoghi di difesa più importanti dei Balcani. Proseguendo a piedi, poco lontano si intravedono i resti dell’Anfiteatro romano costruito nel II secolo da Traiano, il più grande dei Balcani con capacità di 15.000 spettatori, che testimonia il passato intriso di colonizzazioni. Fondata nel VII sec a.C. dai greci, all’epoca romana era nota ocme Dyrrachium. Importanti resti archeologici sono tuttora conservati nel Museo Archeologico e in quello etnologico, che vale la pena visitare. Ma è solo al mercato che si scopre l’anima autentica di ogni città, fra quotidiano e prodotti endemici. In fondo a Bulevardi Dyrrah, il mercato coperto della frutta è un caleidoscopio di colori, sapori e storie di gente comune.

Da Durazzo si prosegue in auto per Tirana (36 km), l’attuale capitale vivace e moderna. Fulcro economico-politico è la centralissima Piazza Scanderbeg, dedicata all’eroe albanese Scanderbeg che sconfisse gli Ottomani. Prima che venisse abbattuto dalla folla nel 1991, al suo fianco era presente anche il monumento dedicato al dittatore Enver Hoxha. Nella medesima piazza, sede di molti palazzi istituzionali, sorge la moschea di Et’hem Bey, edificata nel 1821, in cui è possibile salire in cima da cui s’ammira lo skyline della città. Ma a lasciare il segno è la visita di «Bunk’Art», il museo nel bunker antiatomico del dittatore comunista Hoxha che, ossessionato da possibili invasioni e da immaginari attacchi nucleari mai confermati, costruì in tutto il Paese ben 175mila bunker, ancora visibili lungo le strade. Nel centro di Tirana, un palazzo anonimo, scelto probabilmente per questo, ospita la Casa delle Foglie, un tempo sede del servizio segreto comunista del Paese (chiamato Sigurimi) e oggi convertito in Museo.
DOVE DORMIRE IN CENTRO: Hotel Colosseo****, https://hotelcolosseotirana.com

Berat, Città delle mille finestreIl senso di un viaggio in Albania è nella scoperta dei 3 siti Unesco: Berat, Argirocastro e Butrint. A 97 km a sud di Tirana, Berat, la “città dalle mille finestre” è dominata dal castello di Tabja e nel vicino quartiere Kala, all’interno delle mura della cittadella, sono conservate dodici chiese bizantine e il Museo Onufri che prende il nome dall’artista albanese del XVI secolo, autore delle splendide icone che vi sono custodite. Di origini ottomane è anche Argirocastro (in greco “fortezza argentata”), la città-museo fra i monti Mali i Gjerë e il fiume Drinos, stretta nelle strade acciottolate e dominata dal castello ampliato durante il XIX e il XX secolo da Alì Pascià di Tepeleni e durante il governo del re Zog. A sud, poco lontano dal confine con la Grecia, Butrint, la “Pompei albanese”, fondata dagli abitanti di Corfù in fuga nel VI secolo a.C., colpi l’interesse di Mussolini che incentivò una campagna di scavi per porre le basi ideologiche per l’annessione dell’Albania.

Valone spiaggiaLungo i 450 km di costa s’incontrano molteplici stazioni balneari: da Valona, dove fu proclamata l’indipendenza dell’Albania il 28 novembre 1912 a Saranda, meta turistica del momento, con i resti archeologici di una sinagoga del V secolo, successivamente divenuta una basilica paleocristiana e il Castello di Lëkurësi (XVI secolo).
Per gli sportivi, l’entroterra è ancora tutto da scoprire: le Alpi Albanesi sono costellate da tanti piccoli paesini in pietra, con strade strettissime unicamente di ciottoli, collegati tra loro da sentieri abbandonati dai pastori transumanti per raggiungere gli alpeggi. Trekking di più giorni esplorano le montagne del Parco Nazionale di Bredhi i Hotovë mentre suggestivi percorsi di rafting s’addentrano nelle gole mozzafiato del canyon Lengarica, lungo sei chilometri, in alcuni punti alto più di mille metri. Nel sud, sulle pendici occidentali del monte Mali i Gjerë, dalla roccia calcarea emerge la sorgente di Syri i Kalter, un incredibile Occhio Blu alimentato da un fiume sotterraneo e da grotte di rara bellezza.

Adria FerriesCOME ARRIVARE: in traghetto con Adria Ferries con partenze giornaliere da Bari, Ancona e Trieste. Compagnia di navigazione leader nella bisettrice Italia – Albania, fondata nel 2004 dall’armatore Alberto Rossi che dichiara: “nei collegamenti marittimi tra l’Italia e il Paese delle Aquile ad oggi abbiamo ospitato a bordo più di 4,2 milioni di passeggeri con oltre 910mila veicoli al seguito. Innovazione tecnologica, professionalità e cura degli ospiti sono le priorità del nostro personale, che permettono ai passeggeri di sentirsi a casa in ogni momento”.
Info https://www.adriaferries.com/it

QUANDO ANDARE: da aprile a ottobre.
QUANTO FERMARSI: 7 giorni.
DOCUMENTI: carta d’identità valida per l’espatrio / passaporto.

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